Momenti di tensione in casa Parma. La stagione volge al termine, domenica scorsa il saluto al Tardini, le parole d'orgoglio di Donadoni, quelle d'accusa di Lucarelli. Il capitano si pone a capo di un gruppo disposto a grosse rinunce per alleggerire i problemi economici del club e si sferra contro chi sceglie invece la via opposta, puntando ad ottenere tutti i crediti arretrati. In questa situazione, si instaura l'asta fallimentare. Dopo quattro riunioni chiuse con un nulla di fatto, resta un'ultima chiamata, con un'ulteriore riduzione dell'esborso utile a acquisire il club. 6,33 milioni, a cui va aggiunto il debito sportivo, ridotto dall'operato dei curatori e di Demetrio Albertini.
La situazione resta nebulosa, perché all'orizzonte non ci sono offerte concrete, compratori interessati, la speranza è di scovare qualcuno realmente convinto a rilevare la società, pronto a investire per ricostruire dalle fondamenta un "prodotto" minato da una gestione discutibile. Il passato, con lo scorrere dei mesi, si allontana e i colpevoli si diradano senza proferire verbo. Da Ghirardi a Manenti, una via crucis, una descensio senza freni, ora il silenzio e al Parma non resta che la dignità, la speranza.
Le parole di Tommasi, non certo ottimistiche, tracciano un bilancio e profetizzano un futuro buio. La ripartenza dalla B resta al momento utopia, più probabile un salto all'indietro, fino ai Dilettanti.
"Ho notizie non belle: il debito sportivo è alto e purtroppo per troppi mesi non si è parlato di chi ha creato questa situazione. Si scaricano le responsabilità sui soggetti che oggi sono sul campo. Quelli che invece sono fuori dal campo e che hanno creato questa situazione non vengono mai menzionati e questo un po' mi dispiace".
Un sorriso lo regala Albertini, impegnato a contrastare il vento negativo che soffia sulla squadra ducale "Noi abbiamo abbassato il più possibile il debito sportivo, che inizialmente era molto importante. Ora non resta che attendere gli investitori, alcuni dei quali hanno mostrato interesse nei confronti della società. Speriamo arrivino offerte concrete. Il Parma è la conseguenza di una cattivissima gestione, che ho potuto toccare con mano".
Giusto non alimentare false illusioni, giusto crederci fino in fondo.