Una cosa è certa, o quasi: nel futuro del Napoli non c'è più posto per Rafael Benitez. L'allenatore spagnolo, dopo l'eliminazione che è costata la possibilità forse ultima di giocarsi la Champions League anche il prossimo anno, sembra oramai sempre più lontano dal capoluogo partenopeo. Napoli e Benitez, un binomio che ha sempre diviso. I rafaeliti, quelli che hanno sempre sostenuto lo spagnolo, simbolo di vittorie e di gran calcio (anche se a fasi molto alterne), e quelli contro, che ad ogni minima frenata (e ce ne sono state abbastanza per dare adito alle polemiche) non perdevano tempo per attaccare l'ex Liverpool e rimpiangere un passato non molto lontano.
Il regno Benitez è durato due anni, tra gioie e dolori. Due titoli, una Coppa Italia, lo scorso anno, una Supercoppa Italiana, quest'anno a Doha. Tante le delusioni: quelle sportive, lo scorso anno, con l'eliminazione dalla Champions con 12 punti, dopo un girone tirato alla pari con Arsenal e Borussia; quelle tecniche e strutturali, di una rosa mai del tutto completata: Bilbao su tutte, per finire, in ordine cronologico a Kiev, passando per il Porto lo scorso anno. Carenze che Benitez non è mai riuscito a colmare con la sua somma esperienza, e che ha lasciato che si evidenziassero col passare del tempo. Per i bilanci, ci sarà tempo, la sensazione è che il vuoto lasciato dallo spagnolo potrebbe essere molto più grande di quel che ci si attende.
A margine della questione sul futuro Benitez, che nel post campionato meriterà dovuti approfondimenti su chi, tra l'ex Valencia e Liverpool e la dirigenza abbia sbagliato, e con il Napoli impegnato nell'impresa di vincere le tre gare restanti per tornare a giocare la Champions League, tiene banco alle pendici del Vesuvio il toto allenatore: il Napoli parlerà serbo oppure continuerà a parlare spagnolo?
Già, oramai i bookmakers, così come gli addetti ai lavori, credono che il prossimo allenatore del Napoli sarà Sinisa Mihajlovic, focoso tecnico della Sampdoria: curriculum non eccelso (il che potrebbe essere anche un punto a favore visto che i precedenti di Benitez hanno cozzato con le idee di crescita del Napoli), pochi titoli in carriera, ma una voglia di emergere e di lavorare (più col bastone che con la carota) degna dei migliori. Se Sinisa dovesse sedersi sulla panchina azzurra avrà sicuramente il temperamento giusto per tenere in mano la piazza partenopea, ciò che fa dubitare alcuni è la propensione di Mihajlovic a gestire una piazza importante come Napoli, che ha fame di vittoria, senza essersi mai seduto su un trono di tale prestigio. Staremo a vedere.
Nel frattempo, a margine della trattativa Mihajlovic che sarebbe già stata messa in cassaforte, con un contratto di 2.5 milioni per tre anni, prende corpo un'idea nata forse dal colloquio tra Quilon e De Laurentiis effettuato qualche settimana fa: quella di portare in Italia Unay Emery. Il brillantissimo allenatore del Siviglia, che ha raggiunto con gli spagnoli la vetta d'Europa lo scorso anno, e ci riprova in questa stagione, potrebbe essere il nome giusto (così come Bielsa o Klopp, forse irraggiungibili), per proseguire quel processo di crescita ed internazionalizzazione voluto dal presidente del Napoli.
Storie e voci che però troveranno conferme soltanto al termine di queste due settimane di gare, dove il Napoli si giocherà l'accesso ai preliminari di Champions League.