Nella settimana delle polemiche per le dichiarazioni di Lotito sul sistema calcio e sulle presunte piccole, le squadre provinciali mostrano tutto il loro orgoglio mettendo in difficoltà le grandi del nostro calcio. E quello che si è visto domenica a San Siro ha lasciato tutti a bocca aperta, con gli spettatori che hanno assistito alla partita che forse avranno pensato ad un errore. Che partita è Lucchese-Chelsea? Nocerina-Napoli? No è proprio Milan-Empoli, una delle squadre più titolate al mondo contro la squadra provinciale per eccellenza, che ha sempre basato il suo credo calcistico sui giovani e su giocatori meno considerati da altri club e che per la prima volta nella sua storia è andato a San Siro non per difendersi ma per vincere.

I numeri a fine partita sono pazzeschi e raccontano praticamente tutto della gara: possesso palla a favore dell’Empoli, 15 tiri degli azzurri contro i 7 dei rossoneri, supremazia territoriale degli ospiti che mostrano molta più pericolosità dei rossoneri quando attaccano. Semplicemente la bellezza del calcio, la meraviglia di questo bellissimo sport dove non vince solo chi spende di più o chi è più forte. Nel calcio ci vuole anche umiltà, voglia, determinazione e anche divertimento come ha giustamente detto Sarri al termine del match. E l’Empoli che domenica è sceso in campo alla Scala del Calcio si è divertito e ha fatto divertire; una prova corale della squadra che ha messo in evidenza la compattezza del gruppo e la volontà di voler raggiungere una salvezza che non sembra impossibile ma che è ancora lontana. Fatto sta che l’Empoli dopo aver fatto fischiare il San Paolo, l’Artemio Franchi e l’Olimpico fa imbestialire anche i tifosi rossoneri, consapevoli di aver assistito a una vera lezione di calcio impartita da Sarri e dal suo Empoli ad un Milan completamente spaesato e non arrabbiato come voleva Inzaghi.

Già Inzaghi, l’esordiente che allena il Milan e che ha sfidato uno dei pochi allenatori della Serie A che ha fatto una lunga, faticosa ma vincente gavetta. I risultati, ancora una volta, sono emblematici con il Milan che ha fatto l’Empoli e con l’Empoli che ha fatto il Diavolo. Menomale che il tecnico rossonero voleva vincere tutte le partite da qui alla fine. Forse con questo schiaffo morale potrà far ritrovare un po’ di umiltà che certamente il Milan non ha dimostrato di avere a differenza dell’Empoli. L’esempio lampante può essere il confronto tra Menez e Maccarone, con il francese che in fase di non possesso si fermava o camminava mentre il trentaseienne attaccante azzurro si è sacrificato molto in fase difensiva e ha coronato la sua prestazione con il gol del pareggio. Ma aldilà di questo le recriminazioni più dell’Empoli che del Milan a fine gara sono significative, ed è un punto che sta giustamente molto stretto ai ragazzi di Sarri, che ora preparano non il match dell’anno, ma una partita fondamentale che può diventare quasi un crocevia della stagione. Già, perché Empoli-Chievo domenica al "Castellani" metterà in palio 6 punti e una fetta importante al raggiungimento della salvezza.