Circoletto rosso sul venerdì ducale. Il futuro del Parma passa attraverso una conferenza stampa destinata a diradare le nubi dei giorni precedenti. Il film si infittisce di dubbi e incertezze quando l'atteso approdo dei nuovi proprietari salta dall'iniziale via per giungere due ore dopo, verso le venti. A parlare non è Pietro Doca. Dopo il botta e risposta di ieri con Ghirardi, un passo indietro per il gioelliere di origini albanesi. Posto alla vetta di una scala gerarchica, senza reali poteri, Doca saluta, ancor prima dell'annuncio. A Ghirardi subentra quindi Fabio Giordano, chiamato a guidare la società per un tempo limitato, in attesa di definire la situazione economica e di ridare solidità a un gruppo oggi in acque agitate.
"Sarò presidente tecnico per tre mesi. Poi diventerò vicepresidente. Pietro Doca, è stato spaventato da tutti voi (giornalisti, ndr) e ha voluto fare un passo indietro. Il suo ruolo sarebbe dovuto essere quello di fiduciario della holding. Il nuovo amministratore sarà il senior del mio studio legale".
Conferme, ma non chiarezza. Giordano annuncia una cordata russo-cipriota pronta ad accollarsi le difficoltà attuali del Parma, ma resta top secret la lista di nomi pesanti coinvolti nell'operazione "Si tratta di una cordata composta al 60% da un gruppo cipriota e per il 40% da un gruppo russo. È un holding molto importante il cui core business è l'estrazione petrolifera. Entro fine gennaio, al massimo ai primi di marzo, si faranno conoscere. La società, che si chiama Dastraso holding limited, ha sede a Cipro e non è inserita nella black list. Ha un fatturato di circa due miliardi. Oggi è stato venduto il 66,55% della società".
La scelta Parma, non casuale "L'interesse per il Parma è dovuto a diversi motivi: la bellezza della città, il blasone della squadra e l'educazione della tifoseria. Parma è una piazza interessante. Quanto andremo a spendere? La cifra esatta non la conosco. So solo che bisognerà sistemare i conti. Noi non vogliamo andare in serie B. Il nostro obiettivo è rimanere nella massima categoria", con una conferma importante, resa nota da tempo, quella di Pietro Leonardi. Queste le parole dell'amministratore delegato "Metterò a disposizione tutto me stesso per fare ciò che serve al Parma per rimanere in serie A. Conosco le difficoltà e i problemi attuali ma sono consapevole che la nostra realtà e la nostra società sono assolutamente appetibili per tanti calciatori".
Il Parma fissa quindi i primi paletti, ma resta alta l'attenzione su un'operazione sì conclusa, ma dai risvolti parzialmente oscuri.