Come ogni venerdì, torna la rubrica L’Italia che verrà. Oggi vi presentiamo un classe ’97 che ha stupito tutti, Rolando Mandragora, che con la sua personalità e il suo talento, mercoledì sera è stato in grado di fermare Pogba e Vidal!
Rolando Mandragora nasce a Napoli nel 1997, in uno dei quartieri più difficili della città partenopea, Scampia, dove emergere è sempre più difficile. Calcisticamente inizia a formarsi nella scuola calcio gestita dal papà, fino ai 13 anni di età, quando la scuola calcio Mariano Keller, autentica fucina di giovani calciatori, lo nota e lo prende tra le sue fila. Mandragora ha militato nella scuola calcio napoletana nelle stagioni 2010-2011 e 2011-2012 nelle categorie mini giovanissimi ed esordienti, prima di essere notato dal Genoa ed entrare nella scuderia del Grifone. Rolly, come lo chiamano gli amici, prima di essere scelto dal Genoa fa tanti provini in giro per l’Italia, Palermo, Atalanta, Juventus, Roma, ma tutte le società decidono di puntare su altri ragazzi, troppo gracile il ragazzo a quanto dicono. Ma questa è anche la fortuna di Mandragora, che colpisce subito gli osservatori genoani, ed entra a far parte dei giovanissimi del Grifone in pianta stabile, dove esordisce segnando il gol della vittoria nella sua prima partita in maglia rossoblu. Tutti stravedono per lui, e Mandragora viene inserito negli Allievi di Fabio Liverani, dove diventa anche capitano, tutto normale, vista la sua propensione alla leadership, tranne per un piccolo particolare; i suoi compagni di squadra sono tutti del ’96, e sappiamo quanto faccia differenza un anno di età in quelle categorie. Ma Rolly stupisce tutti con le sue giocate e la sua forza, diventando protagonista anche nella Primavera, fino a meritarsi la chiamata di Gasperini in prima squadra: lo scugnizzo di Scampia ha bruciato le tappe, guadagnandosi anche la fiducia di Chicco Evani, selezionatore dell’under 19. Il tutto fino all’exploit di mercoledì sera, dove Gasperini lo sceglie come titolare contro la Juve. Un sogno che diventa realtà, divedere la metà campo con Vidal e Pogba!
Nazionale - Rolando Mandragora inizia la trafila delle nazionali con l’under-17, dove mostra ancora una volta tutta la sua classe, per poi entrare in pianta stabile nell’under-19 di Evani. Nel mirino di Rolly adesso c’è l’under-21 di Gigi Di Biagio, che sicuramente non si farà scappare un talento del genere. In totale sono più di una decina le presenze con la maglia dell'Italia.
Caratteristiche tecniche e fisiche - Altro 1,83 m, Rolando Mandragora costituisce il prototipo del centrocampista moderno, un po’ come Paul Pogba. Rolly e un centrocampista tuttofare, in grado di occupare tutte le posizioni del centrocampo, che sia esso a 2, a 3 a rombo. Ma sicuramente la posizione che predilige è quella di regista. Per capire meglio le caratteristiche che lo contraddistinguono, riportiamo cosa pensano di lui gli allenatori che l’hanno allenato nelle giovanili: "E’ un metodista, ha qualcosa di Fabio Liverani ma anche di Thiago Motta: tutto mancino, il destro non lo usa nemmeno per salire sull’autobus; ma non è solo abile a distruggere il gioco, sa impostare dettando i tempi alla squadra", queste le parole del primo allenatore al Genoa, Donatelli. Questo invece il pensiero di Fabio Liverani: "La Juventus… La partita più difficile per lui. Aveva contro un mostro sacro come Pogba, ma ha affrontato la gara con grande umiltà ed intelligenza. Una partita soprattutto di grande abnegazione, ma con il tempo sono certo che potrà mettere in mostra anche i suoi colpi migliori, come le verticalizzazioni e l’ultimo passaggio". Liverani stravede per Mandragora, e sin da subito aveva capito che in quel ragazzo c’era un grandissimo potenziale. "Le sue caratteristiche principali? Astuzia e spirito di sacrificio. Non gli ho mai visto fare un allenamento sotto ritmo. Ogni giorno sempre con il massimo impegno. E poi ha una qualità unica: vede prima ogni situazione e con quel mancino che si ritrova riesce sempre a servire al meglio i compagni" .
Il Futuro - Per un ragazzo che fa il suo esordio in Serie A contro la Juventus, non possiamo che aspettarci un futuro del tutto roseo. Visto il temperamento di Mandragora, e gli elevati margini di miglioramento, non ci resta che augurare al giovane scugnizzo napoletano tutto il meglio per l'immediato futuro. Questo il commento di mister Gasperini nell'immediato post-partita di Genoa - Juventus: "Quando i giovani sono bravi e si impegnano è giusto riconoscere il loro talento. Effettivamente Mandragora è un giocatore che mi piace molto, ha un'ottima tecnica e tiene botta anche sul fisico, ma a stupire è la sua straordinaria maturità. E' un predestinato, non è difficile pronosticargli una grande carriera". Un predestinato, non poteva essere più chiaro Gasperini, il miglior in bocca al lupo a Rolando Mandragora.