Stessi punti in classifica, stessa differenza reti, stesse motivazioni. Con presupposti del genere non era impossibile immaginare un pareggio. Parma-Cagliari finisce 0-0, l'equilibrio trionfa. Match giocato solo a sprazzi dalle due squadre, scese in campo senza patemi da zona retrocessione e la fame di chi vuole i tre punti. Con questo risultato emiliani e sardi continuano il cammino a braccetto in campionato, salendo a quota 19.
UN CENTENARIO DA ONORARE - Match nel segno del numero cento: il Parma festeggia il suo Centenario, Massimo Gobbi, ex dell'incontro, le cento presenze con la maglia crociata, Antonio Cassano, fermo a cento reti in A, voleva sbloccare la cifra tonda. Non c'è riuscito.
L'ELOGIO DEI TATTICISMI - Primo tempo noioso: i padroni di casa non riescono a sfruttare la velocità del tridente leggero Cassano-Biabiany-Sansone, mentre il Cagliari, in campo con una mediana con tanta fisicità e poca qualità, si affida unicamente alle invenzioni di Sau. Nainggolan, schierato oggi da playmaker, non regala le geometrie dell'assente Conti, Ekdal gioca da trequartista ma non riesce a pungere. Ne viene fuori un match combattuto principalmente in mezzo al campo: Sau ci prova di testa al 16', ma il pallone finisce alto, Paletta si infortuna pochi minuti dopo e viene sostituito da Mendes. L'unico brivido lo regala verso la fine della frazione Valdés, che impegna Avramov con un bel tiro da dentro l'area, ma il portiere serbo risponde presente e mette in angolo.
CASSANO IMPRECISO, BIABIANY METTE IL TURBO - Nei primi venti minuti della ripresa si vedono le cose migliori: Biabiany si sveglia e sulla fascia destra fa quello che vuole con Avelar e Astori. Lopez si tutela sostituendo il terzino brasiliano con Perico, spostando Pisano sull'out sinistro. Il francese trascina il suo Parma ma non riesce a concretizzare, Cassano non è in giornata e si vede, sbaglia troppi passaggi. Dall'altra parte ci prova Sau, che riesce al 62' a prendere d'infilata la difesa emiliana su assist di Cossu (subentrato a Eriksson), ma viene fermato da Mirante e dal palo. Gli ingressi di Munari e Amauri non spostano l'inerzia dell'incontro, l'unico brivido è regalato da Nainggolan, che sfiora una clamorosa autorete con un pericoloso retropassaggio di testa. Nel finale le squadre si allungano, aumentano gli spazi, ma non l'agonismo. Finisce 0-0, un punto a testa e quinto risultato positivo per entrambi.