Catania-Udinese figura decisamente tra le gare più delicate del palinsesto della dodicesima giornata del campionato di serie A. L’anticipo di oggi pomeriggio (ore 18) al “Massimino” mette di fronte due formazioni con situazioni di classifica e stati d’animo diversi ma anche con la stessa impellenza data al massimo risultato, che sarebbe un toccasana rispettivamente per il percorso in campionato dei rossazzurri e per l’unità del gruppo friulano, messa a dura prova da una delle fasi più difficili del secondo ciclo del tecnico Guidolin.
Secondo ciclo che sembra essere arrivato ad un momento di riflessione importante, nel contesto di una squadra che aver bisogno di nuova vitalità dopo i risultati gratificanti delle ultime tre stagioni, con rose e condizioni di partenza diverse. L’anno di apprendistato in bianconero per i diversi elementi arrivati nella passata stagione, tra l’altro abbondantemente positivo riguardo alcuni (Muriel su tutti), sembrava aver cementato un collettivo forte e affidabile. Ma i dati, insieme alle altre indicazioni provenienti dalle undici gare di campionato finora disputate, denotano un’Udinese priva del ritmo e della brillantezza necessari per trarre il massimo dal proprio potenziale.
La pesante sconfitta interna di domenica scorsa contro l’Inter ha lasciato il segno e la lite durante un allenamento in settimana tra Guidolin e Allan (immediate le scuse del giocatore, regolarmente tra i convocati) non offre spunti carichi di ottimismo per il periodo in generale e per la sfida di oggi, dove però una vittoria costituirebbe un colpo di spugna per molti dubbi e critiche. Del resto, dopo quattro sconfitte nelle prime quattro trasferte, l’Udinese si è sbloccata in trasferta due giornate fa con il prezioso successo a Reggio Emilia contro il Sassuolo.
Nella conferenza pre-partita Francesco Guidolin ha accompagnato parole più decise alla sua solita pacatezza: «E’ stata una settimana intensa e un po’ nervosa, a Catania deve esserci una reazione da parte nostra, se giocheremo come contro l’Inter arriverà senza dubbio un’altra sconfitta. Ho passato momenti più delicati di questo, come la gara di qualche anno fa contro il Cesena (prima vittoria alla sesta giornata dopo un punto in cinque gare nel 2010-11, dopo tale risultato ci fu la cavalcata per la Champions, ndr), spero che tutti abbiano capito che questo è un momento delicato e bisogna rimanere aggrappati alla realtà».
Il mosaico di classifica, condizione e stato morale è diverso ma non meno rilevante per il Catania di De Canio, che ritrova in una gara cruciale per il cammino dei suoi la squadra che lo portò sulla panchina nell’estate del ’99 facendolo cimentare nella prima esperienza da tecnico in serie A. Il tempo per gli “Amarcord”, comunque, è ridotto, perché se è vero che la prova di sabato scorso a Napoli ha fornito delle indicazioni positive sullo spirito del gruppo e sulla condizione psico-fisica degli elementi arruolabili, è anche vero che l’unico modo di non vanificare questi passi in avanti sta nell’incamerare la massima posta.
Gigi De Canio, intervenuto ieri in conferenza, ha ribadito la linea espressa nelle precedenti occasioni, concentrandosi sulla necessità di riacquisire il temperamento degli anni delle salvezze sudate: «Anche se vincessimo la strada non sarebbe in discesa, le difficoltà non stanno nella partita di oggi, bensì nelle defezioni in organico che ci impediscono di pianificare al meglio le singole partite. Mi soddisfa quello che vedo quotidianamente della squadra, ho visto grande disponibilità da parte dei ragazzi. Non credo di aver risolto tutti i problemi; si è forse alzata più del dovuto l’asticella dei traguardi dopo la stagione passata, pertanto al primo insuccesso ci sono state sorpresa e impreparazione: non basta un anno ad alti livelli ad avere le ambizioni di raggiungere gli stessi risultati in quello successivo, la nostra dimensione deve quella del mantenimento della categoria. Maxi Lopez? Ho visto lui e la squadra vogliosi di riscatto».
Formazioni. Spolli ha recuperato e rientra tra i convocati, ma difficilmente scenderà in campo, almeno dal 1’: nella coppia centrale difensiva del 4-3-3 è ballottaggio tra Gyomber e Rolin, quest’ultimo a sua volta reduce da una distorsione alla caviglia, per affiancare Legrottaglie. Con il suddetto schema Castro torna a giostrare in avanti a sinistra, nonostante gli ottimi riscontri da mezzala, a completare il reparto Keko e, soprattutto, Maxi Lopez, sul quale si stanno concentrando molte speranze dei tifosi etnei. Nell’Udinese un’altra notizia poco allegra della settimana è stata l’indisponibilità di Di Natale, fermato da una lesione muscolare: Muriel sarà l’unica punta nel 3-5-1-1, sostenuto da Pereyra, mentre in mediana Allan dovrebbe subito essere gettato nella mischia al posto di Badu, in forte dubbio per un trauma al ginocchio. Fuori anche Maicosuel.
Catania e Udinese si sono affrontate in serie A per dieci volte in Sicilia, l’ago della bilancia dei precedenti pende dalla parte degli etnei con sette successi e un pareggio (1-1 nel 2009-10) a fronte delle due affermazioni friulane. Il segno “1” è quello più recente, nel marzo 2013 3-1 con doppietta di Gomez e reti di Lodi e Muriel; entrambe le vittorie a Catania (ottenute per 2-0) evocano dolci ricordi per la piazza bianconera: è storia la doppietta di Zico del 22 gennaio ’84, con il campione carioca che conquistò la platea del “Cibali”, mentre nell’ultima giornata del torneo 2011-12 Di Natale e Fabbrini regalarano la certezza della seconda qualificazione consecutiva ai preliminari di Champions League. Arbitrerà l’incontro il signor Andrea De Marco di Chiavari.