Un'altra brutta estate per il calcio italiano, ancora una volta aule di tribunale, pubblici ministeri e avvocati si sovrappongono alle notizie dai ritiri e alle discussioni di calciomercato. Il Catania e il suo presidente Pulvirenti sono stati travolti dal giro di scommesse e tentativi di combine delle partite. Ora però è arrivato il conto, salatissimo, che dovrà essere saldato senza sconti.
Lo stesso Pulvirenti ne è ben consapevole e ne parla in conferenza stampa: "Ho sbagliato e sono pronto a pagare le conseguenze. Ma va subito chiarita una cosa: i miei errori sono scaturiti dal fatto che sono stato pesantemente minacciato di morte. Ho ricevuto lettere minatorie e proiettili. Ho denunciato tutto alla magistratura. Ho fatto i nomi".
Poi l'annuncio della messa in vendita del club, con uno sguardo al recente passato: "Oggi purtroppo scriviamo una pagine nera dopo undici anni di gestione del calcio Catania. Il Catania da oggi e’ in vendita, dopodomani incontrerò una delegazione di imprenditori, in tutti sono una quindicina, guidati dall’assessore comunale Girlando. Speriamo di raggiungere un accedo con questa cordata o con una eventuale che dovesse presentarsi, ma se il Catania non dovesse trovare acquirente, allora andremo avanti in dirigenza nuova, allenatori nuovi e giocatori nuovi. Riprenderemo la strada che e’ stata interrotta per una mia debolezza. Cosa non rifarei? Non metterei assolutamente la passione che ho messo. Sono stati debole e adesso pago. Se potessi tornare indietro sarei certamente più freddo. Forse un po’ piu’ cinico. Ripeto ho fatto tutto per onorare la maglia del Catania."