Una notte da incubo. Quella del Velodrome, a Marsiglia, martedì sera: violenza inaudita, che solo chi ha visto con i propri occhi può raccontare. Panorama.it riporta la testimonianza di un tifoso del Napoli presente allo stadio marsigliese: "Lo sapevamo tutti che sarebbe stata una trasferta così. Lo sapevamo sin dal giorno dei sorteggi quando ci hanno messo con il Marsiglia. Loro sono amici dei sampdoriani e noi dei genoani. Quindi...Con noi c'erano anche ragazzi del Genoa, venuti apposta a Marsiglia"
"Tutto annunciato, eppure ci siamo trovati nel caos. Nessun percorso definito per noi, niente indicazioni. L'autista del pullman è arrivato allo stadio senza trovare alcun cartello che indicasse un percorso per i tifosi del Napoli, che lo aiutasse a capire come arrivare allo stadio. Nulla di nulla. Era metà pomeriggio, intorno alle 16,30. Siamo arrivati passando da uno dei posti di ritrovo degli ultrà del Marsiglia e ci siamo trovati al cancello 3, dentro un grande parcheggio. All'inizio nessun problema. Siamo rimasti lì dentro un'oretta da soli, non si è visto nemmeno un poliziotto. Però in giro c'erano solo pochi tifosi del Marsiglia e ci sono stati solo cori e sfottò. I problemi sono cominciati dopo quando sono arrivati anche gli altri pullman".
"Quella zona lì dove eravamo era destinata agli ospiti, ma era molto vicina agli ingressi dei tifosi del Marsiglia. E' arrivata anche la Polizia e loro hanno cominciato a cercare di venirci addosso. In pochi sono riusciti a superare la barriera degli agenti, ma a quel punto c'è stato il caos perché anche i tifosi del Napoli hanno reagito e sono stati 20 minuti da inferno. Fumogeni sparati ad altezza uomo, manganellate, teste rotte e sangue ovunque. Ma non si poteva separare meglio le due tifoserie sapendo che c'erano problemi? Nulla di nulla. Noi e loro molto vicini"
"Dentro lo stadio è un cantiere. Fili della corrente scoperti, zone non completate. Un cantiere. C'è stato qualche altro tentativo di arrivare al nostro settore ma a quel punto c'erano centinaia di poliziotti e non è successo granché. "Ce ne siamo andati molto dopo la fine della partita. Questa volta la Polizia aveva preparato tutto per bene. Ci hanno fatto salire sui pullman, li hanno messi in colonna con anche le auto e i furgoni e ci hanno scortato fino al casello dell'autostrada. Erano in tantissimi, un migliaio almeno: blindati, moto e anche a piedi. Ci hanno lasciati andare solo quando eravamo al casello. Tra due settimane cosa succede al San Paolo? Non lo so. Dipende. Vediamo quanti ne arrivano, con che intenzioni, come si organizza la Polizia a Napoli. Dipende..."
Un altro tifoso napoletano, Maurizio Criscitelli, membro del Napoli Club Bologna, ha rilasciato ieri alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Marte: “Ieri in prima persona ho assistito a scene di follia. La spiegazione è che in Francia la polizia non ci ha scortato, ci ha lasciati liberi per Marsiglia. Il pullman è stato assaltato perchè era praticamente solo. La polizia era nel settore ospiti e sono stati lanciati dei lacrimogeni per evitare il peggio. Ci sono stati scontri anche tra le forze dell’ordine e i supporters azzurri. Ho visto ragazzi con la testa piena di sangue e le braccia rotte“.
Ma cosa è successo precisamente? Le Forze dell'Ordine francesi riportano che prima del match Marsiglia - Napoli, a partire dalle ore 18,30 ci sono state scene di autentica guerriglia urbana nei dintorni del Velodrome. Tensione alle stelle quando un piccolo esercito di poliziotti in assetto anti-sommossa tra lanci di fumogeni e manganellate ha evitato che i tifosi venissero in contatto ulteriormente dopo il primo, durissimo, scontro. Il Velodrome durante la partita (poi vinta dagli azzurri per 2-1) viene sconvolto da lacrimogeni, petardi, urla e manganellate e la caccia al napoletano da parte della tifoseria marsigliese non risparmia nessuno: un ragazzo napoletano viene accoltellato alla schiena con un fendente (viene ricoverato in ospedale ma non è mai in pericolo di vita, ndr) e dopo venti minuti di scontri la polizia riesce a disperdere gli assalitori ma la tensione rimane comunque sempre molto elevata con molti cori e insulti «all'italiana» da parte della curva marsigliese.
Ma è nell'intervallo che va in scena l'orrore: il tentativo di incursione nel settore occupato dai tifosi del Napoli di alcuni sostenitori che occupavano la curva del Marsiglia faticosamente poi respinto dagli steward. E non è finita qui. Altri scontri caratterizzano il dopo partita. I bus dei tifosi azzurri lasciano il Velodrome scortati dalla polizia solo verso le 24 tra una pioggia di sassi. Intorno alle 2 del mattino la polizia fa sapere di aver arrestato nove partecipanti agli incidenti: tutti, a quanto pare, tifosi del Marsiglia.
Ora la UEFA cosa deciderà di fare? Mercoledì 6 novembre è in programma la partita di ritorno, valida per la quarta giornata di Champions League e la paura che si possano verificare ancora scontri come quelli visti nella sfida di andata aumenta in corrispondenza con l'avvicinarsi del prossimo scontro tra due squadre le cui tifoserie molto probabilmente non resteranno semplicemente a guardare e a godersi la partita. Per questo motivo i responsabili dell'ordine pubblico di Napoli si sono già segnati questa data sul calendario con un circoletto rosso fuoco. Napoli - Marsiglia al San Paolo è una gara ad alto rischio che, dopo la notte da incubo al Velodrome, diventa una vera e propria emergenza. C'è il rischio di ritorsioni da parte della tifoseria napoletana, una vera e propria vendetta dopo l'agguato che nella giornata di martedì a Marsiglia ha causato scontri e decine di ferite.