Roma - Napoli è un po' la sua partita, quasi una sorta di derby personale per Aurelio De Laurentiis che vive e lavora nella Capitale ma ha il cuore azzurro. Il suo mondo è indubbiamente a Napoli. Nessuno in dieci anni ha fatto quello che De Laurentiis ha fatto per Napoli, lui che cercando di rendere vincente una squadra sta anche cercando di impiantare una nuova mentalità nell'anima della città, che è la mentalità che ogni napoletano, tifoso e non, che si rispetti ha già dentro di sè ma che troppo spesso rimane soltanto un sogno troppe volte infranto da un sistema politico e non che mira in larga parte a fare della mediocrità la regola. La mentalità di De Laurentiis è passione, impegno, è un progetto studiato nei minimi dettagli per rendere Napoli internazionale, finalmente degna in tutti sensi degli occhi del mondo.
E' tanto lavoro, fuori e dentro il San Paolo. La vigilia, dunque, è frenetica pure da Los Angeles. Napoli è il suo chiodo fisso, la sua realtà più bella. Il presidente vivrà dalla California il big match dell'Olimpico e scarica tutta la sua adrenalina su twitter nell'ormai consueto appuntamento con i tifosi. Più di due ore in un confronto senza filtro in cui De Laurentiis sviscera ogni argomento. Naturalmente parte da quello imminente, la sfida di venerdì: "Sto vivendo l'attesa della gara con una lunga scaramanzia. Venerdì farò tante telefonate per caricare la squadra, poi mi accomoderò davanti tv con mia moglie e mio figlio". L'altro tema caldo riguarda le condizioni di Higuain e Albiol, i due punti interrogativi di Benitez in vista dell'Olimpico: "Stanno recuperando da piccoli infortuni. Deciderà l'allenatore quando impiegarli". De Laurentiis spera che possano esserci entrambi, la posta in palio è alta. Roma-Napoli vale la vetta della classifica: "Ai giallorossi non toglierei nessuno, voglio vivere questa sfida al meglio. Il campionato, comunque, è ancora lungo, ma soprattutto incerto: oltre ai giallorossi, possono recitare un ruolo da protagonisti in ottica scudetto pure la Juventus, la Fiorentina e l'Inter".
Il gruppo di Benitez, ovviamente, dirà la sua. L'organico è costruito per vincere: "Sono soddisfatto di tutti i nuovi acquisti, faccio i complimenti al mio allenatore. Mi ha colpito l'ambientamento di un giovane come Duvan. Ha la fiducia di Benitez e questo è importante". Tante le carezze, De Laurentiis si coccola i suoi gioielli: "Hamsik è una persona straordinaria che ama questa città come se fosse sua. Non ho mai avuto dubbi su Inler e posso dire che Cannavaro è una persona molto garbata ed educata che ha sempre difeso i colori del Napoli".
De Laurentiis torna, invece, a stuzzicare il sindaco de Magistris sulla questione stadio: "Abbiamo aperto un tavolo con il Comune per verificare la volontà da parte delle autorità di venderci il San Paolo. Del resto la nuova legge sugli stadi costringerà de Magistris ad alienare lo stadio. Se però s'intestardisse a non percorrere questa strada obbligata dalla legge, saremmo costretti ad andare altrove". La soluzione è sempre Caserta: "Non ci sarebbe alcun disagio per i tifosi, sarebbe raggiungibile in 20 minuti evitando ingorghi cittadini".
Sul mercato, invece, la posizione è d'attesa: "Benitez sta conoscendo la rosa e sta utilizzando tutti. Siamo sempre pronti ad intervenire, ma voglio dire che non si può sempre pensare ai divi affermati, noi dobbiamo valorizzare anche i giovani talenti. Se non avessimo fatto così, Insigne giocherebbe con un'altra maglia: voglio fare i complimenti a Lorenzo per la prestazione con la maglia dell'Italia: mi ha emozionato il suo assist per Florenzi. Verratti? Mi piacerebbe avere uno come lui in squadra". La chiusura è un invito a Papa Francesco: "E' il più grande comunicatore di sempre. Mi piacerebbe averlo in squadra con me per lanciare il Napoli oltre qualsiasi frontiera. Per il momento lo invito ufficialmente al San Paolo quando avrà un attimo. Spero in occasione di Napoli - Juventus o Napoli-Arsenal".