Dopo aver ottenuto la salvezza con un turno d'anticipo, il Genoa ha fretta di dimenticare la seconda stagione consecutiva (quasi) fallimentare per concentrarsi sul futuro. Il primo tassello dal quale ripartire sarà il tecnico: Ballardini, sebbene abbia garantito la partecipazione della squadra alla prossima Serie A, è in discussione, e Preziosi sembra intenzionato a voler affidare la panchina del Grifone a qualcun'altro.
Il presidente rossoblù ieri ha rilasciato un'intervista a 'Telenord', glissando così riguardo al futuro allenatore genoano: ''Ho avuto paura e ho sofferto tantissimo, ora mi godo un po' di riposo. Oggi [ieri ndr] verrò a Genova per ringraziare allenatore, giocatori, staff e tutti. Sono ancora nella fase della riconoscenza e della soddisfazione, non ho ancora deciso niente''. Tuttavia, le parole di Preziosi danno adito a molti dubbi e non chiariscono i programmi della società riguardo alla prossima stagione; i tifosi sanno come il loro patron li ami tenere sulle spine, come successe due anni fa, quando Ballardini (sì, proprio lui...) fu allontanato dopo un'ottima annata per far spazio a Malesani, con il quale la dirigenza aveva raggiunto l'accordo ben prima della fine del campionato. Sul tecnico romagnolo aleggiano infatti numerose ombre, la più gettonata delle quali è quella di Beppe Sannino, coach del Palermo autore di un mezzo miracolo in Sicilia, pur non essendo riuscito ad evitare la B; allenatore duttile, capace di adattarsi a più moduli differenti (quest'anno ha utilizzato anche il 3-5-2 e il 3-5-1-1), Sannino è stato però blindato da Zamparini, che ha dichiarato che ''resterà al Palermo anche in B''. Un'altra candidatura importante è quella di Stefano Colantuono, attuale tecnico dell'Atalanta, che predilige il 4-3-2-1 ed è in grado di sfruttare e valorizzare gli uomini di fantasia; la dirigenza rossoblù ci sta pensando seriamente, sebbene Colantuono abbia giurato che non si muoverà da Bergamo fino all'anno di scadenza del suo contratto, il 2016.
I veri outsider per la panchina genoana sono però due personaggi che l'hanno occupata fino a poco tempo fa: il più papabile è Gigi Delneri, esonerato a gennaio per far spazio a Ballardini, che ha un contratto ancora valido per il prossimo anno, mentre il secondo è Gian Piero Gasperini, quasi un'istituzione da queste parti. La tifoseria e lo spogliatoio sembrano gradire poco le 'minestre riscaldate', visti anche gli ultimi risultati dei due candidati: su Delneri pesano gli errori compiuti quest'anno (compreso il fatto di non saper mai cambiare modulo di gioco), e Gasperini è reduce da esperienze disastrose all'Inter e a Palermo. L'ipotesi del nuovo corso non è comunque da scartare: i mister di Sassuolo e Bari, rispettivamente Eusebio Di Francesco e Vincenzo Torrente, hanno qualche buona chance, soprattutto nel caso di un progetto basato sulla 'linea verde'. Entrambi sono fautori del 4-3-3, ma almeno fino alla prossima settimana saranno impegnati con le battute conclusive del campionato cadetto. Una sorpresa assoluta potrebbe essere rappresentata da Rino Gattuso, vicino alla rescissione col Sion anche da giocatore e voglioso di fare esperienza; se per lui non dovessero aprirsi subito le porte di un grande club, non è escluso che Preziosi ci faccia un pensierino.