La tensione sale, l'attesa cresce. Il Clasico prenatalizio è pronto ad andare in scena. Domani, al Santiago Bernabeu, Real Madrid e Barcellona si affronteranno nella sfida più suggestiva al mondo, con i blaugrana capolista. I merengues, staccati in Liga ma freschi vincitori del Mondiale per Club, non possono permettersi passi falsi. Anzi, devono provare a vincere per alimentare sogni di rimonta e chiudere un'anno solare eccezionale.
Prova però a smorzare tensioni e pressioni Zinedine Zidane, allenatore della Casa Blanca, che parla così in conferenza stampa: "Quella di domani sarà la partita più difficile della stagione - le dichiarazioni di Zizou, riportate dal quotidiano spagnolo AS - tutti i Clasicos sono belli, difficili e stimolanti. I giocatori si allenano e si preparano per questo tipo di incontri. Siamo pronti, le sensazioni sono positive. E' l'ultimo match prima delle vacanze e non vediamo l'ora di giocare una gran partita. Non voglio dare voti alla squadra per questo 2017. Credo che il bilancio sia buono, sinora. In Liga abbiamo perso un po' di punti, ma abbiamo tempo per recuperarli". Il suo Real Madrid ha più da perdere, ma il tecnico fa finta di nulla: "Il campionato è molto lungo, non cambierà nulla, succeda quel che succeda. In gioco ci sono solo i tre punti, niente di più". Inutile per Zizou pensare alle due sfide, dominate dal Real, in Supercoppa spagnola: "Ormai sono alle spalle, fanno parte del passato. Questa è un'altra situazione, un'altra partita. Ma stiamo bene: l'unica cosa che mi interessa è la mia squadra. L'avversario è molto forte, è primo in classifica, ma sono concentrato solo sui miei giocatori". Stesso discorso per il pasillo, la passerella d'onore che il Barcellona non dovrebbe concedere ai campioni del mondo: "E' qualcosa che non mi interessa affatto. Mi importa solo della partita, come ai miei giocatori e a tutti i tifosi del Madrid". Via ogni dubbio sulla presenza di Cristiano Ronaldo, secondo diverse fonti in rotta con il club per il rinnovo del contratto: "Cristiano sta bene, è al 100% ed è concentrato solo sulla partita. Merita tutto il rispetto del club, e di altre cose parleremo dopo le vacanze". Possibilità di vedere Gareth Bale in campo dal primo minuto? "Vedremo domani. Mi fido sempre dei miei giocatori, la comunicazione è molto importante. L'infortunio che gli capitò nel Clasico dello scorso anno è qualcosa che può capitare a tutti. Voglio solo che il giocatore sia al 100%".
Zidane non si sbilancia su che tipo di partita vorrà fare il suo Real Madrid, anche se l'imperativo è sempre quello di comandare il gioco: "Proveremo a giocare a calcio, ma non dirò come, se attaccando sugli esterni o centralmente. Non mi interessa che alcuni dicano che in questo momento al Barcellona manchi brillantezza. L'unico dato è che sono primi in classifica, ed è un merito. Se stiano bene o male è qualcosa su cui ognuno ha la sua opinione. Loro sono davanti, mentre noi siamo indietro e vogliamo accorciare le distanze. Se giochiamo bene, possiamo far male a qualsiasi avversario. Possesso palla o contropiede? Giocheremo a calcio, è l'unica cosa che interessa alla mia squadra ed è quello che proveremo a fare. Dobbiamo disputare una buona partita, senza pensare ai punti di distacco, che siano undici, otto o sette. C'è solo da affrontare un avversario molto forte, niente di più, non pensare alla differenza in classifica". Un paio di domande sui singoli del Barcellona, Luis Suarez e Paulinho: "Non ho parlato con i miei difensori delle provocazioni di Suarez, mentre ho pensato al ruolo di Paulinho e al suo momento. Il Barça è la squadra che ha più giocatori chiave di tutti. Domani lo vedremo. Kovacic? Ho tante opzioni, perchè ho tutti i giocatori a disposizione. Devo scegliere tra tutti, ed è sia un bene che un male, oltre che difficile. Deciderò domani chi gioca". Infine, un incitamento alla tifoseria: "Prendere la parola per mandare un messaggio ai nostri tifosi non è qualcosa che mi appartiene. Oggi, come il giorno della partita contro il Siviglia, sappiamo che loro sono un qualcosa in più per noi, ed è il momento di chiedere loro di starci vicini. Ci proveremo dal primo al novantesimo, non vinceremo in un quarto d'ora, ma solo con pazienza. Abbiamo bisogno del loro sostegno per tutta la partita".