Il diciannovesimo infortunio (la gran parte dei quali di natura muscolare) patito da Gareth Bale con la maglia del Real Madrid ha scatenato una ridda di voci e congetture, che vorrebbero il gallese lontano dalla Casa Blanca per la prossima stagione. Tra chi evidenzia come Bale abbia giocato solo il 55% dei minuti a sua disposizione da quando è a Madrid, e chi ormai lo definisce un giocatore di cristallo, sono in pochi a voler concedere ancora credito al numero undici merengue. 

E dire che per il suo acquisto Florentino Perez aveva speso la bellezza di 100.7 milioni di euro nel 2013 dal Tottenham, per farne l'erede di Cristiano Ronaldo, sia sul campo che dal punto di vista commerciale. Non è andata esattamente così, anche se Bale ha comunque contribuito ai successi degli ultimi anni del Real, in cui però la parte del leone continua a farla sempre e solo, nel bene e nel male, CR7. Attualmente, la vicenda Bale-Real Madrid sembra somigliare a quella che visse Alexandre Pato al Milan. Una via crucis di infortuni, che intacca la fiducia reciproca tra giocatore, staff medico e club, e che potrebbe sfociare in una cessione, come d'altronde accaduto al brasiliano con la società italiana. Il quotidiano spagnolo AS riferisce oggi che i dirigenti del Real Madrid sarebbero pentiti di non aver accettato la corte estiva del Manchester United di Josè Mourinho per il gallese, lasciando andare invece James Rodriguez e Alvaro Morata. Una mossa che avrebbe impedito a Florentino Perez di affondare il colpo per Kylian Mbappè, talento individuato da Zinedine Zidane come nuovo attaccante, finito poi al Paris Saint-Germain (anche perchè non convinto della sua titolarità in maglia merengue). In Spagna sono adesso certi che Bale e il Madrid si saluteranno l'estate prossima, a prescindere dall'andamento del resto della stagione in corso. Ed è già partito il toto-nomi per individuare il sostituto del calciatore britannico, in uno schema mediatico in realtà abbastanza scontato durante la pausa delle nazionali. Quel che è certo è che Bale non è più al top della forma da un anno, da quando si infortunò alla caviglia in Champions League contro lo Sporting Lisbona, con conseguente intervento chirurgico e lunga fase riabilitativa. 

Il gallese sarebbe tornato poi solo in primavera, secondo alcuni affrettando i tempi e procurandosi così nuovi scompensi muscolari, come quello patito nel Clasico di ritorno di Liga giocato al Bernabeu (quello del gol allo scadere di Leo Messi, per intenderci). Un Bale assente nella cavalcata in campionato e nella conquista della Duodecima in Champions League, partito dalla panchina anche nella finale di Cardiff, con Isco divenuto nel frattempo titolare al suo posto. In questa stagione, un paio di guizzi promettenti a settembre, in particolare all'Anoeta contro la Real Sociedad e a Dortmund contro il Borussia, prima di incappare in un doppio insulto muscolare, al polpaccio e ora all'adduttore. Se Bale dovesse lasciare il Real Madrid, il club merengue punterebbe a sostituirlo con un giocatore di pari livello dal punto di vista internazionale. Tanti i nomi (troppi, per essere tutti verosimili) che si leggono in questi giorni sulla stampa spagnola. Dal duo del Tottenham, composto da Harry Kane (centravanti per cui gli Spurs chiederebbero 200 milioni) e dal talentino Dele Alli, che non ha ancora rinnovato con la società londinese, passando per Eden Hazard del Chelsea, per Robert Lewandowski del Bayern Monaco (in rotta con i bavaresi), Nabil Fekir del Lione, e ancora Mbappè, nel caso in cui il Paris Saint-Germain fosse costretto a cedere qualcuno dei suoi big a causa delle sanzioni eventualmente imposte dalla UEFA per il mancato rispetto del fair play finanziario. Fino ad arrivare a Neymar, non ambientatosi a Parigi, travolto dalle pressioni di un trasferimento molto discusso. Tutte suggestioni di metà novembre, al momento solo sogni e ipotesi, mentre la dura realtà del Real Madrid parla piuttosto di un derby da preparare e da vincere nel week-end contro l'Atletico al Wanda Metropolitano.