In quel di Londra, sponda Arsenal, da anni si parla di “stagione di transizione”. Legati indissolubilmente al nome di Arséne Wenger, i Gunners non hanno mai vissuto una vera e propria stagione di rinnovamento, un'annata in cui la squadra cambia completamente faccia, ma non sono neanche riusciti ad inaugurare un ciclo vincente degno di questo nome. Ogni anno qualche giovane più o meno affermato approda all’Emirates Stadium provando a garantire ai londinesi lo sprint decisivo per poter tenere in piedi fino alla fine la corsa al titolo.
Eppure, stavolta, il nucleo principale delle ultime stagioni dell’Arsenal sembra in serio rischio. Da anni, oramai, la costruzione del gioco e dei risultati di Wenger si basa su alcune certezze: Cech tra i pali, Koscielny a comandare la difesa, ma soprattutto il talento di quelli davanti, Sanchez ed Ozil, unito alla sete di gol di Giroud ed alla rapidità di Walcott ed Oxlade-Chamberlain, cresciuto esponenzialmente nelle ultime stagioni.
Quest’estate, alla rosa si è unito anche Alexandre Lacazette, acquistato per una cifra vicina ai 50 milioni di euro dal Lione: l’idea iniziale era farlo convivere proprio con Sanchez ed Ozil in un tridente stellare, con gli altri interpreti a spaccare le partite dalla panchina, ma le cose stanno andando molto diversamente. Sia il cileno che il tedesco, infatti, vedranno i rispettivi contratti scadere alla fine si questo campionato, ed entrambi ancora sembrano lontani dal rinnovo. L’ex-Barcellona deve ancora fare il suo esordio ufficiale, per motivi fisici, ma verosimilmente la dirigenza londinese sta solo aspettando l’acquirente giusto per non perderlo a zero il prossimo anno, evenienza che anche un club ricco come l’Arsenal non potrebbe permettersi. Se questo è un problema, potrebbero arrivarne di peggiori.
Si perché, se la situazione Sanchez sembra sempre più vicina alla soluzione, con il City a bussare con 77 milioni di euro sotto braccio, rimangono molto intricate quelle di Mesut Ozil e Oxlade-Chamberlain. Il problema sono i contratti in scadenza e le loro conseguenze nella mente dei giocatori. Ozil, da sempre non esattamente un esempio di concentrazione, costanza ed abnegazione, è stato sicuramente il peggiore in campo nella sconfitta contro lo Stoke City, al termine di una settimana che aveva visto inseguirsi le voci di una proposta di rinnovo dell’Arsenal e del forte interessamento del Barcellona. Una prestazione talmente anonima da stimolare le battute, via twitter, della polizia di Stoke-On-Trent: stimolata da un tifoso avversario, volenteroso di “denunciare un furto” (con chiaro riferimento alla partita persa 1-0 nonostante la superiorità territoriale e di occasioni), la Stoke Police ha risposto di essere troppo indaffarata alla ricerca di una persona scomparsa, appunto di nome Ozil. Simpatici aneddoti a parte, anche la prestazione di Chamberlain quattro giorni fa è stata tutto tranne che positiva: da parte sua l’impegno c’è, ma il numero spropositato di giocate individuali ha dato quasi l’impressione che l’inglese volesse dimostrare qualcosa, sentirsi davvero all’altezza del palcoscenico tanto da meritarsi un rinnovo.
Insomma, nessuno dei giocatori in scadenza sembra tranquillo, e la sensazione è che Wenger – verosimilmente al suo ultimo anno – debba pensare a risolvere queste situazioni ancora prima di organizzare tattiche e schemi.