La nuova stagione del Valencia deve essere quella del riscatto. Troppo deludente il campionato scorso, passato per la maggior parte in zona retrocessione e con diversi cambi di allenatore che hanno scombussolato l’ambiente.

Quattro sconfitte nelle prime quattro giornate sotto la guida di Pako Ayestaràn, poi, dopo il breve interregno di Voro, arriva Cesare Prandelli, ma le cose non decollano, anzi: la vittoria all’esordio con lo Sporting Gijon resta l’unica, cisto che nelle successive 7 giornate i punti totali sono solo tre. Si aggiungono poi questioni extracampo: il tecnico italiano non concorda con le scelte della società in materia di calciomercato e rassegna le sue dimissioni alla fine del 2016, dopo circa 3 mesi dalla firma. Al suo posto torna Voro, esperto nel ruolo di allenatore ad interim, che resta fino a fine stagione, portando la squadra ad una salvezza tranquilla: 10 vittorie su 23 gare, 34 punti conquistati e, grazie anche ad innesti importanti come Simone Zaza e Fabiàn Orellana, il Valencia conclude la Liga al 12esimo posto.

Il gran goal di Zaza al Real Madrid:

Il cambio in panchina

Il primo obiettivo del nuovo tecnico Marcelino è sicuramente quello di fare meglio. Dopo un anno sabbatico, lo spagnolo torna a sedersi su una panchina importante di Liga ed è proprio lui il più grande cambiamento per la nuova stagione: oltre ai riscatti di Zaza ed Orellana, l’unico investimento vero e proprio in materia di innesti tecnici è stato fatto su Neto, acquistato dalla Juventus per 6 milioni, che va a sostituire Diego Alves, tornato in Brasile, al Flamengo, oltre all’arrivo a parametro zero del centrocampista Maksimovic. Hanno salutato la compagine spagnola anche Enzo Perez, Munir El Haddadi – rientro al Barcellona dal prestito – e altri due giocatori importanti come Pablo Piatti – riscattato dall’Espanyol per poco più di un milione – ed Alvaro Negredo – ceduto al Besiktas dopo il prestito al Middlesbrough. Sono pronti a partire anche Ezequiel Garay e Joao Cancelo, contesi da Juventus ed Inter; dai nerazzurri potrebbe arrivare Jeison Murillo per la difesa, mentre per Kondogbia la richiesta è troppo alta.

Il nuovo corso

Il modulo preferito di Marcelino è il 4-4-2, provato più volte nella preseason: in porta c’è Neto, Montoya a destra e Gayà a sinistra, con Abdennour e Garay – o Murillo – al centro; in mediana, il capitano Parejo in cabina di regia, affiancato da Medràn con Soler adattato sulla fascia sinistra e con Cancelo – se resterà – alzato sulla linea dei centrocampisti, mentre in attacco coppia Zaza-Rodrigo.

Durante le amichevoli estive Marcelino ha dimostrato di voler dare fiducia anche a dei giovani come Javi Jimenez in mezzo alla difesa e Nando come esterno, oltre che a Toni Lato, già debuttante nella scorsa stagione, sulla fascia sinistra. L’aspetto più interessante della nuova stagione sarà proprio vedere il rendimento dei ragazzi inseriti in prima squadra: oltre ai tre già citati, gli occhi saranno puntati su Nemanja Maksimovic, ingaggiato a parametro zero dall’Astana. Classe ‘95, Maksimovic – passato anche dall’Hellas Verona per una fugace apparizione nel 2013 – ha vinto nel 2015 il Mondiale Under 20 con la sua nazionale, segnando anche il goal decisivo in finale contro il Brasile a due minuti dai calci di rigore, oltre ad essere stato protagonista anche nella conquista dell’Europeo Under 19 due anni prima. Il suo ruolo naturale è quello di trequartista, ma con il 4-4-2 lo spazio per lui sarà prevalentemente in mezzo al campo, con la possibilità di alzarsi sulla linea degli attaccanti.

Ci si aspetta anche la definitiva consacrazione da parte di Carlos Soler – 26 presenze e 3 reti fra tutte le competizioni l’anno scorso – e di Alvaro Medràn, canterano del Real Madrid, che ha collezionato 20 gettoni nella sua prima stagione al Mestalla. Ci si aspetta molto anche da Santi Mina, un po’ condizionato dagli infortuni, mentre la certezza è rappresentata da Dani Parejo, capitano e leader tecnico del Valencia. Esame di maturità per Simone Zaza, riscattato per una cifra importante e pronto a portarsi sulle spalle il peso offensivo della squadra, appoggiato da compagni di reparto di qualità, come Nani, Orellana e Rodrigo.

Gli obiettivi

Come detto, ci si aspetta che il Valencia viaggi su ritmi decisamente diversi rispetto alla scorsa stagione: l’obiettivo numero uno è cercare di incassare meno dei 65 goal dell’ultimo campionato, i quali rappresentano la peggior statistica della storia del club; in più, le ottime prove della pretemporada sono di buon auspicio per i tifosi, che non vedevano tanti risultati positivi in estate dal 2006 sotto la guida di Quique Sanchez Flores – campionato poi concluso al quarto posto, con la qualificazione in Champions League. Di contro c’è da tenere conto del fatto che la rosa – ad oggi – è molto corta e lo stesso Marcelino ha sottolineato come servano nuove alternative per una stagione che sarà lunga: è lecito però pensare che la squadra lotterà fino alla fine per un posto in Europa League.