Fine della corsa. Il Tottenham, protagonista dell'atipico anticipo del venerdì sera della trentacinquesima giornata di Premier League, cade inaspettatamente sul campo di un West Ham che non aveva nulla da chiedere al match ed invece porta a casa il derby mantenendo aperta la striscia di imbattibilità (quinta partita) e di porta inviolata (terza). Decisiva la rete al sessantacinquesimo di Manuel Lanzini, bravo ad insaccare da rapace, ma più in generale è stata la difesa a tre di Bilic a mandare forti segnali positivi annientando gli enfant teribles degli Spurs, quasi mai pericolosi anche durante il tentato assedio finale. Ora, il Chelsea ha l'occasione per scappare a +7 a tre partite dal termine, mettendosi di fatto in tasca il titolo di Campione d'Inghilterra a scapito proprio dei ragazzi di Pochettino. Ma ora, andiamo a rivivere insieme l'ennesimo derby di Londra di questa stagione.

All’Olympic Stadium Slaven Bilic punta sul 3-4-3 che tanta solidità ha dato ai suoi nel periodo recente: non rientra Carroll, davanti ci sono Calleri, Lanzini ed Ayew. A centrocampo Noble e Kouyate con Cresswell e Byram sulle fasce, mentre Fonte, Reid e Collins proteggono Adriàn. Dall’altra parte, difesa a quattro per Mauricio Pochettino che sceglie Walker, Alderwiereld, Vertonghen e Davies davanti a Lloris. Wanyama e Dier a comporre la solita mediana, mentre davanti sono Son, Alli ed Eriksen a supportare Harry Kane.

Si parte, e i primi dieci minuti sono favorevoli al West Ham: ottimo l'approccio dei ragazzi di Bilic che reggono bene sul possesso avversario e ripartono con rapidità. Al quinto, l'occasione clamorosa arriva sul piede di Lanzini, imbucato perfettamente nella parte sinistra dell'area: il mancino incrociato esce con poca forza, ma la scelta giusta sarebbe stata servire Calleri, solo sul dischetto di rigore. Gli Hammers continuano a spingere e vanno vicini al vantaggio anche con Kouyate, che non riesce a dare forza al colpo di testa, mentre è Wanyama a chiudere, con un grandissimo rientro, sull'occasione di Byram, molto propositivo sulla fascia destra.


Gli Spurs però sono solo addormentati, e possono svegliarsi con poco: all'improvviso, Son riesce a trasformare un lancio lungo nell'occasione del match. Palla morbida, il koreano appoggia per Kane che non ci pensa due volte e calcia verso Adriàn: ne nasce un batti e ribatti in cui il portiere spagnolo salva la propria volta tre volte, di cui una allungando un piede proprio quando il piattone di Eriksen sembrava già in rete. L'assedio si conclude con due corner, con Dier a chiamare ancora in causa il portiere avversario che risponde presente.


Il match continua sul binario dell'incertezza e dell'equilibrio, ed appena oltre la metà del primo tempo è ancora il West Ham ad andare vicinissimo all'1-0: Noble inventa con un meraviglioso scavetto in verticale, Lanzini si lancia nello spazio e si ritrova a dover battere sul tempo l'uscita fuori area di Lloris. Il portiere francese, con un'uscita al limite, colpisce palla ed avversario: situazione molto dubbia ma non di facile lettura, Anthony Taylor lascia correre e la palla spiove sul piede di Kouyate. Pallonetto tentato ma fuori misura, azione che si risolve con tante proteste ed un nulla di fatto. Continua a regnare il divertimento a Londra: si va da una parte all'altra in un amen, si gioca pochissimo a centrocampo ed entrambe le squadre trovano tanti spazi per attaccare in velocità. Dietro, però, entrambe le difese riescono ad alzare la voce sempre quando serve: a fine primo tempo, è stallo sullo 0-0.

Al rientro in campo le squadre presentano gli stessi 22 dei primi quarantacinque minuti ed è ancora il West Ham a sprecare la prima occasione: centralissima conclusione dai sedici metri per Ayew, che però col mancino calcia alto dopo l’ottima iniziativa di Byram. Il Tottenham prova a sfruttare le ripartenze, ma i padroni di casa accettano l’1 contro 1 a tutto campo e riescono spesso ad anticipare gli uomini di Pochettino prima che questi possano liberare la loro rapidità in campo aperto. Comunque, un gran taglio di Son riesce a creare scompiglio nella retroguardia Hammers, ma Eriksen, bravo a farsi trovare per lo scarico, non riesce a dare forza al piattone che è a tutti gli effetti un passaggio per Adriàn. Si scavalla l’ora di gioco, il ritmo si abbassa, ma è solo la calma prima della tempesta: Cresswell scodella la palla dalla sinistra sul secondo palo, trovando ben tre compagni. La difesa del Tottenham è in confusione totale, e dopo aver ribattuto due conclusioni non riesce a rinviare la palla vagante in area piccola: Lanzini arriva come un furetto, per primo, e deposita alle spalle di Lloris.


Pochettino prova a scuotere i suoi mandando in campo il jolly Dembelé, ma il momento rimane positivo al West Ham: Lanzini e Noble provano ancora a colpire senza successo, mentre a 15 dal termine è Lloris a salvare capra e cavoli, rimediando al clamoroso errore di Alderwiereld. Il belga perde palla a dieci metri dal suo portiere sul pressing di Calleri, ma il portierone francese ci mette la mano con un super-riflesso. Il Tottenham continua a spingersi davanti senza trovare lo spunto decisivo, ed il tempo scorre rapidamente fino a sei minuti dal novantesimo: Eriksen prova ad inventare col mancino da venticinque metri. Traiettoria insidiosissima, che però sfila alla destra di Adriàn, immobile, senza recare danni. Il West Ham continua a giocare duro allontanando a ripetizione il pallone, e sostanzialmente, nonostante riversino tutti gli effettivi nella metà campo offensiva, gli ospiti non riescono a rendersi pericolosi.


Nei cinque di recupero succede poco e niente, arriva il triplice fischio ed il West Ham può festeggiare la vittoria nel derby che sostanzialmente estromette il Tottenham dalla corsa al primo posto.

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.