Servono punti ossigenanti al Granada di Alcaraz, incagliato in 18esima posizione con 20 punti, e, a questo punto della stagione, ogni gara diventa come una finale. Anche se giochi contro l’Atletico Madrid. Colchoneros altrettanto bisognosi di notizie positive per allontanare la Real Sociedad, che minaccia la possibilità di accesso alla Champions League per la prossima stagione.
La spunta la banda del Cholo, soffrendo esageratamente contro un Granada perfetto per 89 minuti, che però concede un'occasione all’uomo sbagliato: Antoine Griezmann. 13 gol in stagione per il fuoriclasse francese, sempre più trascinatore dei madrileni in questa fase, cruciale, della competizione.
Nella prima frazione, le due squadre si scambiano la maschera: il Granada si veste da Atletico, l’Atletico fa il Granada. Sorprendentemente la squadra di Alcaraz, solita a concedere il pallino del gioco agli avversari, costringe l’Atletico ad inseguire il pallone e ad affidarsi alle ripartenze, mentre i biancorossi gestiscono quasi totalmente il ritmo partita con le loro manovre. L’etichetta è quella di una squadra rocciosa, lenta e grezza tecnicamente, ma stasera, all’Estadio Nuevo Los Càrmenes questo mito è stato assolutamente sfatato da una performance di rara personalità e buona qualità. L’Atletico va vicino al gol solo una volta al 3’ minuto con la zuccata di Carrasco, che termina non lontana dal bersaglio difeso da Guillermo Ochoa, ma l’Atletico per scomodare il portiere messicano dovrà attendere la ripresa. Il Granada non costruisce clamorose palle gol, ma grazie all’ampiezza concessagli dal proprio modulo e alla freschezza dei nuovi acquisti Wakaso e Ramos, soggioga letteralmente un’istituzione del calcio spagnolo come l’Atletico del Cholo, meravigliosamente, per tutta la durata del primo tempo. Lo spettacolo francamente non abbonda, per utilizzare un eufemismo, ma questa mancanza viene compensata da una grande intensità e dal massimo impegno che i 22 effettivi hanno mostrato sin qui. Al duplice fischio di Hernandez, il parziale dice occhiali: è 0-0.
Ma il pareggio non serve a nessuno: i due allenatori devono essersi fatti sentire durante l’intervallo, perchè i due contingenti partono veramente forte con 3 pericolose conclusioni nei primi 5 minuti (Carrasco, Ramos, e Griezmann). Effettivamente si arriva al tiro con frequenza maggiore, ma spesso le conclusioni sono affrettate ed imprecise. Il Granada resta ampiamente in partita, ma lentamente, col passare dei minuti, inizia a sentire il peso del gravoso sforzo fisico sostenuto per stare giocare alla pari (se non meglio) con l’Atletico Madrid. Al 79’ arriva lo squillo, prima della chiamata: Carrasco non sfrutta una buona opportunità creatasi all’interno dell’area di rigore del Granada, spedendo il destro addosso ad Ochoa. Ma 5 minuti più tardi ci pensa la zuccata di Antoine Griezmann a mettere la freccia, su un assist fantastico di Koke che dà un bacio al pallone, telecomandandolo sulla testa de Le Petite Diable che da due passi non può proprio sbagliare. Correa la può chiudere all’88’, ma non sarà necessario: l’Atletico soffre - anche troppo - contro un Granada solido e ben conscio delle proprie possibilità, che se replicherà prestazioni di questo calibro senz’altro potrà alzare la mano, quando verrà chiamato l’appello per salvarsi. Amara notizia per i locali nel finale, quando Wakaso si fa ingenuamente espellere: sarà quindi squalificato nello scontro salvezza di settimana prossima con lo Sporting Gijon.