Lo Sporting Gijon resta a -6 dalla salvezza, il Valencia resta nella mediocrità. Questo sentenzia l'1-1 uscito dalla partita del Mestalla, valevole per la 27esima giornata di Liga, tra le due compagini. Un pari maturato grazie alle reti di Cop e Munir, ma contraddistinto anche da uno Zaza energico (anche troppo) e da un errore di Parejo dal dischetto. Tanti rimpianti per gli ospiti, i quali affronteranno peraltro il Granada nel prossimo weekend senza Cop, Cases e Cuellar, in diffida, oggi ammoniti e dunque squalificati. I padroni di casa si mantengono nella medio-bassa classifica, senza obiettivi.
Le formazioni - Sceglie il 4-2-3-1 Voro, con Zaza unica punta e alle sue spalle il trio composto da Cancelo, Orellana e Munir. Nessuna particolare sorpresa: il cambio è costretto dall'assenza di Enzo Perez, squalificato, mentre è out anche Nani. Gli ospiti arrivano al Mestalla senza Moi Gomez e Amorebieta, ma Rubi opta ancora per il 4-2-3-1, cambiando però in avanti: non Lacina Traoré, bensì Cop.
Ritmi compassati - Il Valencia parte con buona determinazione, ma si concede qualche leziosismo di troppo. Un errore in impostazione degli ospiti regala però, dopo cinque minuti, la chance ad Orellana di battere col sinistro dal limite, Cuellar si distende e respinge. L'occasione non scuote gli asturiani, che alzano l'intensità e riescono anche a creare: tacco di Cop in piena area per l'accorrente Carmona, Mangala chiude in extremis. Sul corner, lo stesso spagnolo cerca la battuta in porta, non andando lontanissimo dalla rete. I padroni di casa giocano prevalentemente con verticalizzazioni a tratti anche affrettate, rischiando di subire le ripartenze degli ospiti.
Imprecisioni - Intorno alla mezz'ora Zaza riesce a mettersi in mostra, andando ad incornare un cross di Gayà dalla corsia mancina e spedendo largo di poco. Il centravanti ex Juve è di nuovo pericoloso cinque minuti dopo, anche se in area viene chiuso da tre uomini al momento del tiro. Stessa sorte tocca a Gayà, a testimonianza che le folate finali del primo tempo giungono dal Valencia, anche se senza risultati. L'ultima opportunità dei padroni di casa della prima frazione è un altro colpo di testa di Zaza, bravo a colpire, meno a indirizzare. Risponde Vesga, su azione da corner, ma anch'egli è impreciso.
Pasticci - In avvio di ripresa, dopo un botta e risposta tra Orellana e Nacho Cases - il primo manca la porta solo davanti a Cuellar, il secondo trova i guanti di Diego Alves con la battuta dalla distanza -, la squadra di Voro ha l'occasionissima: Gayà, attivissimo, viene steso da Vesga in piena area, Izquierdo indica il dischetto. Cuellar, però, indovina l'angolo scelto da Dani Parejo e si allunga, mandando in corner; sulla battuta dalla bandierina si ripresenta a colpire di nuovo Zaza, che ancora una volta manca i pali. L'italiano rischia grossissimo anche due minuti dopo, quando, da ammonito, spinge Cop a centro area. Non vede l'arbitro, ma il croato cova vendetta, prendendosela nel migliore dei modi al 60': sfrutta una corta respinta di Diego Alves su botta di Burgui per appoggiare in rete lo 0-1 del Gijon. Errori in serie della difesa Valenciana.
Dolori e gioie Valenciane - Voro corre ai ripari, inserendo Santi Mina al posto di Montoya e assettando i suoi in maniera più offensiva, ma il problema è di natura psicologica: i suoi non riescono a creare occasioni pericolose e si schiantano spessissimo su un Meré quasi impeccabile. Serve un tentativo estemporaneo di Zaza, al 78', per svegliare gli animi dei suoi: Cuellar lo agguanta in due tempi. Un minuto dopo è ancora il 12 a creare, ma Munir sciupa tutto calciando larghissimo. Il canterano si fa però abbondantemente perdonare all'85', quando il suo riflesso su un cross dalla destra e mancato da Zaza è determinante: colpisce di testa e riesce a mandare la palla nel sette, scrivendo 1-1.
Tensione finale - Rimasto con un solo centrale in campo, il Valencia lascia praterie per i contropiedi: su uno di questi, al secondo minuto di recupero, serve un grande Gayà in ripiegamento per anticipare Castro. Sono invece spunti individuali per i padroni di casa, contenuti dalla difesa dello Sporting. L'ultimo brivido è su punizione, ed è proprio per gli ospiti: nessuno arriva al tocco decisivo. Il pareggio finale non accontenta nessuno.