Un uno-due micidiale, firmato nel giro di otto minuti da Simone Zaza e Fabian Orellana, ha mandato al tappeto il Real Madrid contro il Valencia al Mestalla, nel recupero del match di campionato non disputatosi a dicembre a causa degli impegni nel Mondiale del Club dei merengues. "L'analisi della partita è chiara, abbiamo perso per quei dieci minuti iniziali", le parole di un irritato Zinedine Zidane, che ha visto i suoi sprecare una grande chance per allungare in classifica su Barcellona e Siviglia, nonostante un lungo assedio alla porta di Diego Alves, battuto nel primo tempo solo da uno splendido colpo di testa di Cristiano Ronaldo.
Un Valencia che ha giocato con il sangue agli occhi e con la qualità che la sua rosa ha a disposizione ha dunque ricacciato il Real tra dubbi e paure, che aleggeranno intorno alla Casa Blanca almeno fino a domenica sera, quando i campioni d'Europa torneranno in campo a qualche decina di chilometri dal Mestalla, sul prato del Madrigàl contro il Villarreal di Fran Escribà. La sconfitta di ieri ha riacceso la stampa di Madrid: il fuoco amico si è concentrato stavolta su Keylor Navas, non esente da responsabilità sulla rete di Orellana, e su Raphael Varane, protagonista di una serata da incubo contro i guizzanti attaccanti avversari. E proprio il difensore francese non sarà a disposizione del suo allenatore per le prossime tre settimane, a causa di un infortunio muscolare che lo ha costretto ieri al cambio nel secondo tempo (dentro Nacho). Al suo posto dovrebbe quindi tornare a giocare con continuità Pepe, in un periodo in cui il Real sarà sottoposto a un vero e proprio tour de force. Dopo la sfida di domenica sera con il Submarino Amarillo, i blancos disputeranno infatti il turno infrasettimanale al Bernabeu contro il Las Palmas, per poi volare a Ipurua contro l'Eibar sabato 4 marzo, tre giorni prima del ritorno degli ottavi di Champions nel catino infernale del San Paolo. Ciclo di ferro che verrà chiuso dal match casalingo con il Betis Siviglia domenica 12 marzo. Ecco perchè con ogni probabilità Zidane non rinuncerà al turnover, abbandonato ieri quasi a sottolineare l'importanza della sfida con il Valencia.
Intanto, tra chi discute di approccio sbagliato alla partita (come Marcelo), e chi invece nega che ci sia un problema di atteggiamento (Sergio Ramos), si fanno largo i freddi numeri sull'andamento in trasferta del Real Madrid. In questa stagione i merengues hanno infatti spesso faticato lontano dal Bernabeu contro squadre di medio/alto livello. In campionato, l'unico successo di prestigio risale al derby del Vicente Calderòn contro l'Atletico Madrid, mentre proprio in trasferta sono arrivate le due uniche sconfitte patite in Liga, al Sanchez-Pizjuàn di Siviglia e appunto ieri al Mestalla. Real che inoltre non è andato oltre un punto strappato per i capelli (di Sergio Ramos) al Camp Nou di Barcellona, pareggiando poi in Copa del Rey a Vigo e ancora una volta in extremis contro gli uomini di Sampaoli. Non è andata meglio in Champions League, dove i blancos si sono fatti stoppare sia dal Borussia Dortmund (2-2) che addirittura dal Legia Varsavia (3-3), passando solo negli ultimi minuti all'Alvalade di Lisbona contro lo Sporting. Un rendimento scadente che dovrà cambiare di qui alla fine della stagione, sia in Champions che in campionato, dove il Real dovrà ancora giocare al Madrigàl, a San Mamès e al Balaidos. Proseguono intanto le polemiche relative allo scarso utilizzo di Isco e Morata, protagonisti sabato scorso contro l'Espanyol, intristiti in panchina ieri a Valencia. Se per il primo il pericolo è quello di perderlo a zero nel 2018, per il secondo aumentano le pretendenti da tutta Europa (Chelsea e United in pole) per ingaggiarlo nella prossima sessione di mercato: presto però per parlare di campagna acquisti e cessioni, soprattutto perchè c'è una stagione appena entrata nel vivo da concludere con una Liga che nessuno a Madrid accetterebbe di perdere in rimonta.