Il Monaco sta sorprendendo tutti e superando ogni aspettativa. Ad inizio stagione era scontato optare sul PSG come squadra candidata per la vittoria finale, ma a quanto pare la squadra di Leonardo Jardim non la pensa in questo modo. I monegaschi, infatti, stanno mettendo in mostra un calcio divertente e propositivo ottenendo grandi risultati: in Ligue 1, grazie alla vittoria di ieri contro il Nizza, è al primo posto in classifica con 52 punti punti, tre in più rispetto alla squadra di Balotelli. In Champions League è passata come prima del girone e agli ottavi se la vedrà con il Manchester City, una formazione che non sta attraversando un grande momento.
E' il coronamento di un duro lavoro iniziato nel dicembre 2011, quando il magnate russo Dmitrij Rybolovlev acquistò la quota di maggioranza del club, promettendo di compiere elevati investimenti per rendere il Monaco una super potenza europea. Detto e fatto: a Ranieri - ingaggiato nel maggio 2012 e tecnico autore della promozione nella massima serie francese - vengono regalati elementi del calibro di James Rodriguez, Joao Moutinho, Abidal, Toulalan, Carvalho, Kondogbia e Radamel Falcao. L'esborso complessivo? Circa 150 milioni di euro. La prima stagione in Ligue 1 si concluse con il secondo posto e l'aritmetica qualificazione ai gironi di Champions League.
C'erano tutti i presupposti per aprire un ciclo vincente, ma in seguito a problemi finanziari causati dal divorzio fra Rybolovlev e la sua ex moglie Elena Rybolovleva, la società si vide costretta a cedere i numerosi top player per risanare alle numerose perdite registrate. Ranieri venne esonerato per far spazio a Leonardo Jardim, tecnico che si era messo in mostra ottenendo ottimi risultati con lo Sporting Lisbona.
Ormai era diventato quasi impossibile acquistare calciatori per cifre folli, ed è per questo motivo che Jardim decise di instaurare sin da subito il suo credo calcistico basato sui giovani, sulla valorizzazione del bel settore giovanile che ha a disposizione, e sul bel gioco. Obiettivi che fino ad ora ha ampiamente centrato: la squadra è una delle più giovani di tutta Europa - l'età media si aggira intorno ai 25,1 - e ha messo in mostra diversi elementi promettenti pagati per un valore decisamente più basso rispetto a quello attuale: da Jemerson e Mendy, passando per Lemar, Bernando Silva, e il ritrovato Falcao, salito a quota 14 goal in campionato.
L'attacco è il reparto più vivace, visti i 68 goal realizzati in campionato, ma grande merito va sicuramente attribuito al tecnico portoghese, che in passato è stato anche accostato a club di Serie A che, però, non lo hanno considerato più di tanto. Il Monaco può solo ringraziare, visto che buona parte dei risultati ottenuti fino ad ora è merito suo. Sua è anche la cura data a Falcao, un centravanti che ha sempre avuto un grande feeling con la porta, ma che negli ultimi anni ha registrato degli alti e bassi, a causa di un brutto infortunio che lo ha leggermente svalorizzato.
Il titolo nazionale manca dalla stagione 1999-00, ma con le ideologie di Jardim e l'elevato tasso di gioventù potremmo assistere presto a qualcosa di straordinario. Il prossimo appuntamento, allo Stade della Mosson, casa del Montpellier, potrà rivelare le intenzioni dei monegaschi. La corsa deve continuare.