"Prandelli si è arreso. Ha trovato scuse per andarsene, ma ha fatto 6 punti in 3 mesi: non servono. Che tipo di persona spera che il club garantisca 5 o più acquisti di giocatori di 26 anni a una settimana dall'inizio del mercato? È una persona che non aveva soluzioni".
Accuse pesanti, decise, a margine di un addio, quello di Cesare Prandelli, che ha scosso ancor di più il Mondo Valencia. Il tecnico italiano sbatte la porta, il club lo accusa, con le parole di Anil Murthy, direttore esecutivo del club, che non ha usato giri di parole per commentare l'accaduto. Dello stesso avviso anche il direttore sportivo, Pitarch, figura importante nella vicenda in quanto al centro della querelle ci sarebbero i rinforzi chiesti o non chiesti dal tecnico ex Fiorentina.
"Non ci ha mai dato nomi per rafforzare la squadra. Solo ieri, prima di dimettersi, mi ha chiesto cinque acquisti senza fare nomi: un attaccante, due centrocampisti e un esterno mancino, più un centrale dopo il ko di Mangala". Ed ancora, riguardo i futuri innesti: "Obi Mikel e Zaza sarebbero punti arrivare, ma ne poteva essere acquistato soltanto uno".
Non si è fatta attendere la risposta di Prandelli, che ha così commentato quanto emerso dalla conferenza stampa del nuovo tecnico dei valenciani: "Sono molto triste perchè finisce un sogno per me, avevo accettato questa nuova sfida con grande piacere ed entusiasmo. Per il rispetto nei confronti dei tifosi non me ne potevo andare senza fornire le ragioni della mia decisione. Ho lavorato senza fare riferimento al mercato, mi era stato detto che a gennaio avremmo rinforzato la squadra".
La versione del tecnico risulta, ovviamente, diametralmente opposta rispetto a quella del club spagnolo e, proseguendo nella sua analisi, parla anche del viaggio a Singapore per parlare di mercato con il presidente Lim: "Sono tornato da Singapore con l'approvazione da parte di Lim per acquistare diversi giocatori nella sessione di mercato di gennaio. Era fatta con Zaza dopo aver parlato sia con il giocatore, che non era convinto, che con il suo padre-agente. Successivamente mi è però stato detto che avremmo dovuto ridurre ad uno il progetto iniziale dell'acquisto di 4 giocatori".
Inevitabile, quindi, il passo definitivo che ha portato alle dimissioni di ieri. Gesto che, per alcuni, rappresenta una fuga, per altri una conseguenza degli atteggiamenti societari: "Ho espresso il mio disappunto per questa situazione, ed ho quindi detto che con questa situazione avrei risolto il mio contratto, non ero venuto con questi presupposti. Rispetto la città ed i tifosi andando via, e Garcia Pitarch mi ha detto che se lo avessi fatto io lo avrebbe fatto pure lui".
Delle due ipotesi, soltanto una è chiaramente depositaria della verità, ma difficilmente verrà riconosciuta dall'una o dall'altra parte.