Il Barcellona, senza Messi e Suarez, non riesce a vincere in casa, pareggiando a reti bianche contro il Malaga, di fronte ad un super Kameni: il portiere camerunese si è rivelato un’autentica saracinesca, compiendo miracoli su miracoli, finendo per ottenere la palma di migliore in campo. Un Barcellona dominante sul piano della supremazia territoriale, con l’81 per cento del possesso palla, ma non concretizza a causa della giornata strepitosa di Kameni, mentre il Malaga chiude la gara in nove. Occasione sprecata per i blaugrana, che non completano il sorpasso al Real Madrid, rimanendo fermi al secondo posto con un punto in meno delle Merengues, mentre il Malaga resta in decima piazza.
Diverse defezioni per i blaugrana di Luis Enrique, che deve rinunciare a Messi e Suarez nel fronte offensivo, passando alle assenze di Iniesta e del duo difensivo Umtiti Mathieu. Spazio, quindi, ad Alcacer, che forma il tridente d’attacco, con Neymar e Rafinha, mentre Denis Suarez e Turan supportano il regista Busquets nel 4-3-3. Presenti al centro della difesa Piquè e Mascherano, con Digne e Sergi Roberto terzini, davanti a Ter Stegen tra i pali.
Classico 4-2-3-1 per il Malaga, che vede in Sandro il principale terminale offensivo, spalleggiato dal trio Juankar, Anor e Ontiveros, con il double pivote Llorente e Fornals. Difesa a quattro composta da Torres e Villanueva al centro, con Ricca e Rosales sulle fasce, davanti al portiere Kameni.
Come da pronostico, è il Barcellona ad approcciare meglio, con un prolungato possesso palla nei primi minuti, trovando il primo squillo con Neymar, che calibra male il tiro in area, ma finisce sull’esterno della rete, al nono minuto, mentre Alcacer spreca un minuto dopo. Dopo nemmeno venti minuti di gioco, si contano quattro occasioni nitide per i blaugrana, che, tuttavia, non riescono a sbloccare il risultato, grazie ad un Kameni attento, mentre il Malaga esce dal guscio al 25’, con Sandro che impegna Ter Stegen dalla lunga distanza, con un rasoterra sulla destra del portiere teutonico. Alla mezz’ora di gioco, grandissima parata di Kameni, che nega un gol sicuro a Rafinha, mentre il Barcellona abbassa la pressione, lasciando respiro agli ospiti. Negli ultimi quindici minuti, la musica non cambia, il Malaga regge l’onda blaugrana e chiude il primo tempo a reti inviolate.
Nella ripresa, il copione rimane invariato: la truppa di Luis Enrique continua a manovrare sul fronte offensivo, in particolare dall’out mancino, dove nascono le prime occasioni, con Neymar, che duetta spesso con Digne, impegnando Kameni a più riprese. Al 56’, clamorosa chance sprecata da Juankar, che taglia in area, superando Ter Stegen, ma manca la porta da distanza ravvicinata, mentre il solito Kameni salva su un colpo di testa di Piquè. Al 69’, Llorente ferma con le cattive maniere una ripartenza di Neymar: nasce una piccola parapiglia, sedata dai compagni e l’arbitro estrae il cartellino rosso per il centrocampista del Malaga. Cresce il dominio territoriale dei catalani, che si riversano in massa sulla trequarti avversaria, con Piquè perennemente in attacco e pericoloso a più riprese: prima si fa negare un gol per fuorigioco, poi all’86’ viene atterrato in area, ma per l’arbitro non è rigore, scatenando l’ira del Camp Nou. Nel finale succede di tutto: Kameni si infortuna, ma resiste stoicamente e compie un autentico miracolo su Neymar, salvando sulla linea un suo colpo di testa al novantaquattresimo. Un minuto dopo, Juankar viene espulso per proteste e il portiere camerunese salva due volte e regala un clamoroso pari al Malaga, mantenendo la porta inviolata.