Dopo l’ufficializzazione del rinnovo di Cristiano Ronaldo, che ha seguito quelli di Bale, Kroos e Modric, c’è una situazione spinosa che riguarda un prolungamento contrattuale in casa Real Madrid. È quella di Francisco Romàn Alarcòn, più semplicemente noto come Isco.
L’andaluso, esploso nel Malaga di Manuel Pellegrini e giunto in Blanco nel 2013, è in scadenza nel 2018 e non sembra aver intenzione di rinnovare, se non dietro rassicurazioni dal punto di vista dell’impiego. Sulle qualità e i numeri del giocatore non ci sono dubbi, ma con la BBC sempre imprescindibile, sia per il peso tecnico sia per i recenti rinnovi a cifre astronomiche, trio a cui si è aggiunto in estate Alvaro Morata, che ad oggi è il capocannoniere della squadra, il malagueno classe ‘92 viene spesso relegato in un ruolo non suo. Già con Carlo Ancelotti, suo primo allenatore alla Casa Blanca, Isco giocava come mezzala nel centrocampo a tre, in cui anche Angel Di Maria si sacrificava in posizione arretrata quando l’allenatore italiano abbandonò definitivamente il 4-2-3-1 delle prime uscite per virare sul più equilibrato 4-3-3, con Xabi Alonso e Modric ad organizzare le trame offensive. El Fidèo era più funzionale alla causa in quel ruolo, così per l’ex Malaga si prospettò il compito di riserva, ancorchè di lusso. Le soddisfazioni però arrivarono comunque: titolare nella finale di Copa del Rey contro il Barcellona al Mestalla decisa dal goal di Gareth Bale, subentrato nella finale di Champions’ League di Lisbona contro l'Atletico Madrid, contribuendo alla rimonta merengue.
La stagione successiva comincia invece senza Di Maria, ceduto al Manchester United, ma con l’acquisto di James Rodriguez. Isco trova a lungo spazio da titolare ma sempre lontano dalla zona in cui può essere più pericoloso. Il Real vince la Supercoppa Europea ad agosto ed il Mondiale per Club a dicembre, competizione in cui l'andaluso si fa notare per un gol al Cruz Azul in semifinale e per l’assist a Bale in finale per il definitivo 2-0 al San Lorenzo. Nell'autunno 2015 sulla panchina del Real c’è Rafa Benitez e nel suo 4-2-3-1 iniziale Isco gioca in una posizione a lui più congeniale ma fornisce prestazioni di basso livello, anche dovute al clima non idilliaco tra il tecnico ex Napoli e l’ambiente madridista tra tifosi, presidente ed alcuni giocatori, su tutti Cristiano Ronaldo. Subentra Zinedine Zidane e la fiducia ad Isco viene dimostrata solo nelle prime partite, ma le prestazioni non salgono di tono ed il giocatore non diventa mai protagonista. Vince la seconda Champions’ in tre anni, a San Siro, ancora contro l’Atletico ed ancora entra a partita in corso.
La stagione attuale è ricominciata ancora con il 4-3-3 di Zidane ed ancora con Isco nel ruolo di mezzala, posizione dove non riesce ad esprimere tutto il suo potenziale. Le voci di un interessamento di club esteri si rincorrono già da qualche sessione di mercato, ma fino ad ora lo stesso giocatore ha sempre rifiutato categoricamente il trasferimento. La situazione rinnovo che non si sblocca però pone il club in una posizione di svantaggio rispetto al suo tesserato e per non rischiare di perderlo a zero nel 2018, la cessione nella prossima estate potrebbe essere ormai inevitabile, anche se prima bisognerà scoprire se il Real Madrid sarà sanzionato per tutto l'anno solare 2017, con conseguente blocco del mercato in entrata. In quel caso i merengues potrebbero comunque bloccare il giocatore, peraltro amatissimo dal pubblico del Santiago Bernabeu.