Inizia con una vittoria, senza però convincere più di tanto, l'avventura di Cesare Prandelli sulla panchina del Valencia. Successo nel segno del colore viola, ex squadra sia del tecnico che di Mario Suarez, protagonista assoluto con la doppietta che ha permesso ai valenciani di avere la meglio di un ostico Sporting Gijon. Era importante partire con il piede giusto per l'ex cittì della nazionale e così è stato, con Rodrigo e compagni che salgono così a quota nove in classifica scavalgando proprio lo Sporting fermo a sette. Vano il momentaneo pareggio di Castro a fine primo tempo.
Un Valencia molto quadrato e compatto quello che si schiera con un 4-2-3-1 che in fase difensiva è un 4-5-1 molto stretto tra le linee. Davanti ad Alves ci sono Montoya, Garay, Santos e Gaya. Suarez e Perez i due frangifrutti davanti alla difesa, mentre Cancelo, Parejo e Mina i trequartisti alle spalle di Rodrigo. Risponde lo Sporting con Amorebieta e Mere davanti a Cuellar, mentre Castellano e Lopez sono i terzini. Cop e Castro di punta, con Gomez e Rodriguez ai lati.
Sfida che inizia su ritmi bassi e vive di iniziative personali, tra le quali quella che al settimo permette agli ospiti di passare subito in vantaggio: Rodrigo si allarga sulla destra e crossa a rimorchio per il destro di Mario Suarez, che in controtempo beffa Cuellar. Il Valencia all'italiana di Prandelli sembra essere maggiormente accorto - oltre ad essere molto più intenso - rispetto alle precedenti versioni, con le linee di difesa e centrocampo molto strette, in modo da concedere poco ai padroni di casa. Il tema del match è scritto, con lo Sporting che si affida alle fasce per allargare le maglie difensive dei valenciani, che in contropiede ripartono con la velocità di Cancelo e Mina, ma raramente creano problemi alla difesa di casa. E' sulla sinistra che la squadra di Abelardo confeziona il pari a cinque minuti dall'intervallo: Lopez Blanco approfitta della corsia per arrivare indisturbato sulla trequarti ed imbeccare il taglio di Castro che anticipa perfettamente Santos prima dell'intervallo.
Anche ad inizio di ripresa le difficoltà del Valencia sono a difesa schierata, con gli spazi intasati che non permettono a Rodrigo e compagni di creare fastidi alla retroguardia di casa. L'unico a creare superiorità è Cancelo, imprendibile sulla destra palla al piede, ma attorno a quest'ultimo sia Parejo che Mina latitano spesso. Le maglie strette e la scarsa predisposizione delle due squadre a sbilanciarsi prevalgono sulla voglia di vincere e, di conseguenza, le occasioni da rete si contano sulle dita di una mano e sono spesso frutto delle disattenzioni avversarie. Al primo tentativo utile, sono sempre gli ospiti a passare nuovamente in vantaggio, sempre con Mario Suarez: sul cross di Parejo, Alvarez appoggia erroneamente di testa all'ex Fiorentina, che tutto solo riporta avanti Prandelli. Abelardo prova a mischiare le carte con Viguera e Burgui negli ultimi venti minuti, ma gli esiti non sono quelli sperati.
Sono sempre gli ospiti infatti ad avere l'occasione per il tris: Parejo lancia per Rodrigo che si accentra e non trova lo specchio con il mancino. Nel finale saltano gli schemi, ma non l'equilibrio e la concentrazione della squadra di Prandelli, anche se gli animi di Bakkali e compagni si riscalda e non poco data l'importanza della posta in palio. Nel finale è Amorebieta ad impegnare Alves, abile a deviare in angolo senza particolari patemi. In contropiede il Valencia avrebbe l'occasione per legittimare il punteggio, ma Cancelo è impreciso e spreca prima del triplice fischio finale.