Quella appena trascorsa e' stata una settima giornata di Liga tutta favorevole all'Atletico Madrid. I colchoneros hanno infatti vinto al Mestalla di Valencia (con Cesare Prandelli, nuovo allenatore, in tribuna) grazie alle reti di Antoine Griezmann e Kevin Gameiro, mentre hanno perso colpi sia Real Madrid che Barcellona. I merengues non sono andati oltre l'1-1 casalingo contro un ottimo Eibar, con i blaugrana che hanno fatto ancora peggio a Vigo contro il Celta di Eduardo Berizzo, in un festival di errori e orrori che è valsa la seconda sconfitta in campionato agli uomini di Luis Enrique.
L'Atletico si ritrova così in testa alla classifica con quindici punti, gli stessi dei cugini del Real, ma con un'inerzia diversa e uno stato di forma superiore. El Cholo Simeone può infatti vantare la miglior difesa della Liga, con Oblak che non subisce reti dalla trasferta del Camp Nou (gol di Rakitic per il provvisorio 1-0), ben protetto da un'organizzazione di squadra che ha steso anche una corazzata come il Bayern Monaco in Champions League. Colchoneros che sono riusciti ad andare oltre i propri errori dal dischetto (Griezmann contro i tedeschi e ieri contro Diego Alves, ancora Gabi al Mestalla) per portare a casa un successo preziosissimo in casa di un rivale apparso rigenerato dalla cura del traghettatore Voro Gonzalez. Insomma, sembra proprio l'Atletico Madrid la squadra destinata ad avere maggiore continuità in campionato, nonostante un avvio complicato, forse a causa dei postumi della finale di Milano persa - non a caso - ai rigori.
Sull'altra sponda del Manzanarre il Real si è invece bloccato, reduce da quattro pareggi consecutivi: i merengues sono ancora imbattuti, ma non hanno mai vinto nelle ultime due settimane. Tre punti in tre partite (1-1 con il Villarreal, 2-2 contro il Las Palmas, 1-1 ieri con l'Eibar) non rappresentano certo un bottino soddisfacente per Zidane, alle prese peraltro con l'emergenza infortuni. Dopo Marcelo e Casemiro, si sono infatti fermati anche Luka Modric, Raphael Varane e James Rodriguez, senza dimenticare le difficoltà fisiche di gente come Cristiano Ronaldo e Karim Benzema. Un Real senza gioco e soprattutto senza centrocampo si ritrova così ad aver vanificato un ottimo inizio di temporada, con CR7 ancora al centro delle polemiche, addirittura fischiato ieri dal Santiago Bernabeu. Curiose anche alcune scelte di Zidane, che contro l'Eibar ha ripresentato Isco, ma facendolo agire come mezz'ala destra, invece che invertirlo con Mateo Kovacic. L'allenatore transalpino spera dunque di recuperare al più presto Casemiro (anche per dare riposo a Toni Kroos) e Modric, operato ieri al ginocchio per un problema alla cartilagine e fuori per almeno un mese. Ancora da oliare i meccanismi offensivi, con Ronaldo sempre più centravanti e meno esterno, e con Benzema lontano dai suoi standard migliori (Morata fatica, come era prevedibile, a difesa schierata).
Ma se Sparta piange Atene non ride: il Barcellona di Luis Enrique, orfano del faro Messi, è andato infatti incontro a una pesante debacle al Balaidos di Vigo, ben oltre di quanto racconti il punteggio finale, un 4-3 causato anche dagli errori di Jeremy Mathieu (disastroso nel sostituire Umtiti e Mascherano) e di Ter Stegen. Il solo Piquè non è bastato ai blaugrana per evitare la seconda sconfitta in campionato dopo quella subita in casa contro l'Alavès, a dimostrazione che il turnover non porta dividendi in Catalogna. A Vigo non hanno convinto Andrè Gomes e Rafinha, schierati titolari per Rakitic e Iniesta, così come Arda Turan sembra in difficoltà nel ruolo di primo cambio di Messi.
Forse la sosta per le nazionali capita nel momento giusto per Real e Barça, ma alla ripresa del campionato sarà necessario cambiare ritmo per tenere il passo di un Atletico tremendamente efficace.