Cesare Prandelli è il nuovo allenatore del Valencia CF. Manca ancora l'ufficialità, ma in Spagna sono sicuri: sarà l'ex mister del Galatasaray la nuova guida degli Xotos, collettivo glorioso ma in crisi dopo le prime giornate di Liga. A causa dell'insufficiente lavoro dell'ormai esonerato allenatore Marco, infatti, i valenciani hanno collezionato ben quattro sconfitte nelle prime quattro gare, un inizio traumatico addolcito, si fa per dire, dai successivi sei punti in centottanta minuti. Troppo poco, per l'attuale proprietario del club Peter Lim, che ha deciso così di cambiare guida tecnica affidandosi di fatto ad un allenatore esperto in ambito internazionale.
Reduce dalla disastrosa esperienza in Turchia l'allenatore di Orzinuovi ha per quattro anni acceso il cuore dei tifosi Azzurri, pronti ad osannarlo agli Europei del 2012, dove l'Italia perse in finale contro la Spagna, ma nel contempo a linciarlo per l'ignobile risultato ai Mondiali brasiliani del 2014, dove la nostra nazionale si piazzò terza nel girone dietro a Costarica ed Uruguay, abbandonando prematuramente la competizione vinta poi dalla Germania. Due brucianti delusioni che, evidentemente, non hanno cancellato le tante buone cosa fatte da Cesare nei cinque anni in cui è stato allenatore della Fiorentina e che gli hanno assicurato l'ennesimo importante incarico.
Un'esperienza che si prospetta dunque interessante ma nel contempo già in salita, come detto, con un Valencia tecnicamente valido ma ancora alla disperata ricerca della propria quadratura del cerchio. Tatticamente parlando, comunque, l'idea di gioco di Prandelli si sposa con gli atleti che avrà a disposizione, un collettivo capace cioè di giocare sia con il 4-3-3 che con il 4-2-3-1, senza disdegnare un 4-4-2 d'emergenza. La rosa è più o meno completa (manca una vera prima punta e sia Munir che un adattato Rodrigo ancora non convincono), toccherà ora a Prandelli farla girare alla perfezione conquistando, almeno, un posto in Europa League.