E' un Luis Enrique apparentemente tranquillo quello che si presenta nella conferenza stampa di vigilia della gara d'andata della Supercoppa spagnola, che il suo Barcellona disputerà domani alle ore 22 al Ramòn Sanchez-Pizjuàn contro il Siviglia (ritorno previsto per mercoledì 17 al Camp Nou). Il tecnico asturiano non vuole sentire parlare di problemi difensivi dopo i quattro gol subiti dal Liverpool in amichevole la settimana scorsa, anche se la sua retroguardia non è certo al top della condizione: dovrebbero infatti mancare Jordi Alba, Umtiti, ancora in ritardo rispetto al resto della squadra. In attacco rimane il dubbio sul terzo attaccante da affiancare a Messi e Suarez, con Arda Turan favorito su Munir, che potrebbe lasciare il club nelle ultime due settimane di mercato.
L'ultima edizione della Supercoppa, quella dello scorso anno, rappresentò una delle poche sconfitte del 2015 per i blaugrana, a fondo a Bilbao e incapaci poi di recuperare il 4-0 del San Mamès in casa. Stavolta Luis Enrique è più fiducioso: "Arriviamo a quest'appuntamento dopo aver rispettato la nostra tabella di marcia. Abbiamo disputato una buona pretemporada, senza viaggi in giro per il mondo e gli effetti fastidiosi del jet lag. Siamo in buone condizioni. Nulla di paragonabile allo scorso anno, quando fummo costretti a giocare la Supercoppa solo dopo 48 ore dalla partita europea di Tbilisi (sempre contro il Siviglia, ndr). Il calendario andrebbe modificato per far riposare i giocatori e garantire maggiore spettacolo. Ma si tratta di un business, ci sono troppe questioni in gioco. Per quanto riguarda la squadra, sono soddisfatto dell'atteggiamento generale, soprattutto dei nuovi arrivati, ma d'altronde in due anni non ho mai dovuto chiedere ai giocatori di aumentare l'intensità degli allenamenti. Non sono preoccupato, anche se ci sono cose da migliorare. Ad esempio ci manca un po' di ritmo, perchè abbiamo dovuto far riposare molti giocatori. La stagione è lunga, ma domani non ci saranno scuse. La difesa non mi preoccupa, il calcio è uno sport di squadra, molti gol li abbiamo subiti per errori individuali, che sono rari per i nostri difensori. E' successo e succederà ancora, bisognerà solo fare più attenzione. Siamo una squadra unita, un gruppo affiatato, saremo un avversario difficile da battere per tutti i nostri avversari".
"Se non dovessimo vincere questa Supercoppa non sarà un dramma, vorrà dire che il Siviglia sarà stato più bravo, e allora gli faremo i complimenti. Certo, è un titolo importante e vincerlo costituirebbe il modo ideale per cominciare la stagione. Sappiamo che ci aspetta un campo caldo in tutti i sensi, anche per la temperatura che c'è a Siviglia ad agosto. Jordi Alba è recuperato, anche Andrè Gomes e Umtiti sono pronti, nonostante non abbiano ancora giocato un minuto. Arda Turan può giocare in due posizioni, da mezz'ala o da esterno d'attacco: vedremo dove ci servirà di più e quale partita vorremo giocare. Ter Stegen è infortunato, in porta schiererò chi mi darà maggiori garanzie. Messi? Sono contento che abbia deciso di continuare con la sua nazionale, è una gran notizia per tutto il mondo del calcio. Alcacer? Non parlo di giocatori che non alleno, altrimenti dovrei parlare di 543 attaccanti centrali e di più di 200 esterni offensivi che la stampa ha accostato al nostro club. Il Siviglia ha cambiato allenatore, ha preso Sampaoli che ha una filosofia di gioco che mi piace molto. Già si notano dei cambiamenti rispetto agli anni scorsi. Già erano una squadra pericolosa, ora lo sono ancora di più. Sono ben strutturati e si sono anche rinforzati. Sono stati un punto di riferimento in Europa per molte stagioni e continueranno ad esserlo. Hanno preso Vietto, ma non solo lui, sono cresciuti in generale. Non ho avuto ancora la fortuna di conoscere Sampaoli, ma mi piace il suo gioco offensivo e la voglia di offrire al pubblico qualcosa di spettacolare. Gli piace il Barça? Vuol dire che ha buon gusto".