Riparte la Liga, con il suo punto più alto, lo scontro tra Barcellona e Real. Zidane siede, vestito di tutto punto, in panchina, è l'elegante icona con cui mantenere l'esigente Bernabeu quieto. Il successore di Benitez ha poco del suo predecessore, porta con sè un'aura di grandezza che basta a coprire le lacune di campo. Il Real non brilla, è in corsa nella massima competizione europea - quarti sulla carta alla portata - ma ha un ritardo consistente in Liga. 

La partita del Camp Nou ha una duplice valenza. L'undici di Luis Enrique ha in mano il titolo, ma un successo galattico può contare parecchio nella lotta interna che infuria a Madrid per cogliere la seconda piazza, con l'Atletico pronto a cogliere i cocci della polveriera Real. 

Le parole di James risuonano come un fulmine, piovono addosso a Zizou e all'ambiente. Il malcontento delle stelle rende il finale complicato, ecco che l'approccio del "5" è così all'insegna della calma. Sorrisi, cenni d'assenso, una conferenza normale, in apparenza senza alcuna pressione a schiacciare le giovani spalle da allenatore. 

Stanotte dormirò bene, tranquillo. E domani mi divertirò guardando il Clasico da una posizione privilegiata: sarà impossibile stare più vicino al campo…”.

Non manca un accenno alla querelle di campo con Luis Enrique, un contatto ravvicinato che il transalpino ricorda senza alcun astio (anno 2003, Zidane in divisa Real, Luis Enrique a sventolare la bandiera blaugrana)

Lo so a cosa state pensando… Certe cose a volte succedono in un campo da calcio”. 

Zidane e Luis Enrique - Foto: foxsports.com

Il Real non può partire con un'idea conservativa, almeno a parole è assalto al fortino catalano. Uscire con l'intera posta da Barcellona può accendere la stagione in chiaroscuro del Madrid, una vittoria può compattare un gruppo non sempre propenso a seguire la medesima direzione. 

Non sarà facile battere questo Real Madrid. Non so cosa pensano o dicono a Barcellona, né mi da fastidio se si sentono favoriti perché io sono sicuro: stiamo bene, la dinamica è positiva e batterci non sarà facile. Andiamo al Camp Nou per divertirci, per goderci un partidazo e per vincere, come in ogni partita. Sì, questa è speciale ma la nostra idea non cambia, noi vogliamo sempre i 3 punti”.

La testa è al Barcellona, Zidane non si concede voli pindarici, non segue il filo pericoloso del futuro. 90 minuti per rilanciare una stagione, in estate la resa dei conti, la panchina non è salda, Madrid è terra di difficile conquista, ma il sorriso di una leggenda può alleviare le difficoltà. 

Io penso solo alla partita di domani, non guardo più avanti, non penso alla fine della stagione né al mio futuro. Però sono sicuro che se continuiamo così qualcosa di positivo succederà…”.