Contrariamente a quanto poteva attendersi, il presidente del Real Madrid Florentino Perez ha convocato ieri un'altra conferenza stampa - la seconda in dieci giorni - per difendere il suo club dalle bordate ricevute da stampa e tifosi in seguito al caso Cheryshev, il giocatore russo schierato da Rafa Benitez in Copa del Rey contro il Cadice nonostante fosse squalificato. L'irregolarità, denunciata dagli avversari, dovrebbe comportare l'esclusione definitiva del Real dalla competizione, ma Florentino non ci sta, esce dall'angolo e contrattacca. E' colpa delle Federazione, non del Madrid, sostiene. Perchè la famigerata notifica della squalifica di Cheryshev non è mai giunta al Real, e nemmeno al giocatore, nonostante il quotidiano Marca abbia pubblicato una foto del documento di comunicazione della Federcalcio, giunto negli uffici del Bernabeu il 26 luglio scorso.
"Il Real Madrid non era a conoscenza di alcuna sanzione - l'esordio di Perez in conferenza stampa - perchè nessuno ce l'ha mai comunicata. Il TAD ha più volte riconosciuto la necessità di una notificazione personale, che in questo caso non è avvenuta. La sanzione non è dunque corretta perchè nulla è stato notificato al giocatore, e per questo motivo non siamo incappati nell'irregolarità di alineaciòn indebita. Ora adiremo il TAD perchè c'è già una giurisprudenza sul punto. Non abbiamo mai ricevuto la circolare del 26 luglio di cui tanto si parla. La Federazione lo sa, perchè nessuno tra il nostro club, il Villarreal e il giocatore è stato mai avvisato di questa squalifica". Incalzato dai giornalisti presenti, Florentino ha fatto poi da scudo a Benitez e a tutta la sua dirigenza: "Non ci sono colpevoli al Real Madrid. Nessuno qui ha agito in maniera negligente. Questa è la nostra conclusione dopo esserci confrontati con i nostri legali. Il Cadice? Non sono io a dover dire loro cosa fare. Avranno agito negli interessi della propria squadra. Benitez ora è triste come lo sono tutti i madridisti, d'altronde se il giocatore non sapeva di essere squalificato, non vedo come avremmo potuto esserne a conoscenza noi". Infine l'affondo contro la Federcalcio spagnola: "Sono offeso perchè a causa di una comunicazione sbagliata di una squalifica ci ritroviamo adesso in questa situazione, ma sono convinto che faremo valere le nostre ragioni in appello. Piquè? Non commento cose del genere".
Il Real decide dunque di appellarsi al TAD, apparentemente contro ogni evidenza, per essere riammesso nella competizione da cui è stato escluso. Ma la mossa di Florentino sembra più un disperato tentativo di limitare il danno d'immagine subito dal Madrid che un convinto intervento giuridico. Resta l'abisso che ormai separa Perez e la sua società (Benitez incluso) dal resto dell'ambiente, con tifosi e stampa ormai sempre più pronti a insorgere per i guai della Casa Blanca, dalle disavventure sportive (Clasico in primis) a quelle burocratiche (nessuno a Madrid ha ancora dimenticato il caso De Gea, rimasto al Manchester United per un altro errore della società merengue).