Fuori dalla Champions, vicecampioni in Liga. E' la settimana dei rimpianti per gli uomini di Carlo Ancelotti. All'eliminazione patita contro la Juventus mercoledì sera in coppa fa eco, oggi, la vittoria blaugrana del campionato per la 23sima volta nella sua storia. Il Real Madrid espugna il campo dell'Espanyol, battuto 1-4 ma non basta. Messi, a Madrid, si inventa una magia, regola di misura l'Atletico e con una giornata di anticipo regala al Barcellona la Liga.
Il Real gioca e vince per orgoglio. L'eco del vantaggio blaugrana al 68' spezza le gambe ma un moto di rivalsa investe in campo gli 11 di Hierro (Ancelotti è in tribuna per squalifica) e, complice un avversario che ci mette il cuore ma che tiene il campo 70' minuti, alla prima occasione dilagano. Al vantaggio iniziale deciso da Ronaldo, annullato dal momentaneo pareggio di Stuani, risponde prima Marcelo e per altre due volte lo stesso portoghese che sigla una personale tripletta confermandosi ancora una volta determinante nonostante l'inizio in sordina. La sorpresa Navas, in campo al posto di Casillas, a un'ottima prestazione. La vittoria però non basta. Il divario, quei quattro punti da tempo apparsi insormontabili, oggi siglano l'accettazione della sconfitta.
L'Espanyol dal canto suo tiene bene e si dimostra propositivo ma dopo il momentaneo pareggio si arrende. La caccia a quel settimo posto dal sapore europeo viene ulteriormente compromessa dalla vittoria dell'Athletic Bilbao sul campo dell'Elche.
Prima frazione di gioco sottotono per le merengues. Gli uomini di Carlo Ancelotti, in tribuna per scontare la squalifica, palesano ancora una volta la scarsa condizione di forma che attraversano in questo acceso finale di stagione. 45 minuti in cui i blancos peccano di continuità nonostante le occasioni più pericolose siano state a loro favore. Il palo colpito da Bale a pochi secondi dal fischio d’inizio, seppur viziato da un fuorigioco poi sanzionato, suona la carica. E se Navas in uscita, con tempismo perfetto, interviene su Caceido lanciato a rete, clamorosa è l’occasione fallita al 12’ da Cristiano Ronaldo. Il portoghese, imbeccato a perfezione da Carvajal, spedisce sul fondo un colpo di testa a Casilla battuto. L’Espanyol però tiene bene il campo, punta al settimo posto per entrare in Europa e ci mette il cuore. Al 16’ Carvajal ruba il tempo a Victor Sanchez lanciato in porta da una perfetta combinazione Sergio Garcìa-Caceido e salva i suoi. Il sinistro di Ronaldo, qualche minuto più tardi, non serve a risvegliare gli animi e finisce alle stelle. Di tutt’altro peso l’intensità degli uomini di Sergio Gonzalez. I catalani recuperano palloni al limite dell’area blanca creando non pochi problemi a Navas con un Caceido indemoniato. Ma alla mezz’ora il Real prova ad aumentare il ritmo. Al 31’ Isco serve in profondità per CR7, il portoghese è solo davanti a Casilla ma viene fermato per un dubbio fuorigioco. Tre minuti più tardi Carvajal dal fondo pesca ancora Ronaldo in velocità ma il pallone questa volta è troppo arretrato e il portoghese calcia male. Casilla ringrazia. Ancora tre minuti, ancora Real. Il cross di Marcelo dalla sinistra attraversa tutta l’area e per un soffio Benzema non arriva sul secondo palo. Arbilla allora cerca la risposta ma senza fortuna: scarica un sinistro potente ma non preciso che Navas controlla. Si va a riposo sullo 0-0, Ancelotti lascia la poltrona in tribuna, il Barca al momento è campione.
Si torna in campo e il match si accende. Passa un minuto e Sergio Garcìa controlla, aggira Carvajal e prova il tiro: è fuori di poco ma Hierro in panchina deve correre ai ripari. Il Real si riorganizza, non può sbagliare ed inizia a pressare. Al 54’ il palo dice no al tentativo di Benzema in acrobazia. Bale è lì e ribatte ma Casilla interviene con un guizzo e sventa il pericolo. Come nel primo tempo però, il guardalinee aveva fermato tutto per fuorigioco. Sale allora in cattedra James Rodriguez che al 58’ schiaccia troppo la conclusione dal limite con il pallone che esce di poco a lato. Ma il gol, nell’aria, arriva un minuto più tardi. A siglarlo sempre lui, Cristiano Ronaldo. Contropiede perfetto delle merengues con Pepe che recupera un buon pallone per Benzema. Il francese confeziona un assist perfetto per CR7 che infila Casilla di sinistro. Real in vantaggio e campionato ancora aperto, da Madrid è ancora 0-0. Se Hierro richiama Benzema per il Chicharito, anche Gonzalez muove i suoi: dentro Stuani per l'ottimo Caceido. Al 68’ la notizia del gol del Barcellona gela gli animi e il Real perde la bussola. Azione magistrale due minuti più tardi Stuani-Garcia-Sanchez con Carvajal e Navas che si immolano per la causa. Dentro anche Illaramendi per Isco ma il colpaccio per i padroni di casa è nell’aria e al 72’ l’Espanyol pareggia. Navas sbaglia tutto su retropassaggio di Pepe pressato da Stuani. Il pallone arriva a Sergio Garcia che lo rimette in mezzo per lo stesso Stuani al facile tap-in. Gli uomini di Gonzalez ad un punto dall’Europa League, avrebbe del sorprendente. L’azione è molto contestata dalle merengues ma non basta, serve reagire, serve l’orgoglio. Orgoglio che arriva al 78’ con il triangolo perfetto Marcelo-Ronaldo-Marcelo e il tiro del brasiliano sotto l’incrocio. Real di nuovo avanti e pericolosi all’81’ quando Casilla vola su conclusione di Bale a sventare l’1-3. Doppio vantaggio blanco solo rimandato. Bastano due minuti e Ronaldo trova la doppietta personale. Il portoghese irrompe al centro dopo una grande accellerazione di Hernandez e archivia la gara. L’Espanyol non ci crede più tanto che nel primo dei quattro minuti di recupero il Real si porta sull’1-4. Cross di James Rodriguez, Ronaldo, sempre lui, sotto misura sul secondo palo fa tripletta. Fuori dalla Champions, oggi le merengues hanno vinto per l’onore. Titoli di coda blaugrana. Il Barcellona è campione di Spagna per la 23sima volta nella sua storia.