A Madrid, Iker Casillas riveste i panni del leader, contestato per gli errori sempre più continui, resta comunque un riferimento all'interno dello spogliatoio blanco, un totem. Per il pubblico, da cui è stato ribattezzato in passato San Iker, e per i compagni, Casillas è il numero uno. Nel recente periodo, con Mourinho e Ancelotti, momenti bui, panchine e scontri. Casillas è apparso spesso sulla graticola, condannato da topiche improvvise, mancanze non da portiere Real.
Ora, con le voci su un possibile addio sempre più forti, tra Spagna e dintorni, Casillas si concentra sul finale di stagione, diviso tra Champions e Liga. In pochi giorni il Real si gioca tutto e Casillas punta a rafforzare un invidiabile palmares, aggiungendo un'altra Coppa al ricco carniere. Siviglia e Juventus, tappe cruciali nella volata del Madrid. Sabato la Liga trova il suo snodo sul campo della quarta forza del campionato, con Ancelotti costretto a non fare calcoli, senza Modric, con Bale e Benzema pronti per la Champions.
Dopo aver portato la Decima a Madrid, Iker sogna la doppietta, non solo per prestigio, ma anche per possibilità. La Coppa appare a molti più alla portata, rispetto a un campionato in cui, a dispetto del distacco - solo 2 punti dividono Real e Barca - il Barcellona sembra condurre con forza.
"In Europa abbiamo più possibilità. Siamo in semifinale e quindi, come le altre tre, abbiamo il nostro 25% di chance di vincere un trofeo che per il popolo madridista è sempre stato il più importante e poi vincere la Champions League per la seconda volta consecutiva sarebbe qualcosa di storico e unico".
Nessun rischio di sottovalutare l'impegno con la Juventus. Casillas racconta di scontri passati e mostra rispetto per la storia bianconera. L'urna, benevola, riserva al Real l'avversario più accomodante, ma la Champions è competizione di dettagli, soggetta alle lune del momento, allo stato di forma, ecco perché il Real, che qualche problema a livello fisico lo ha, non può "scherzare" i rivali.
"Sarà una partita molto difficile, due semifinali molto appassionanti che divertiranno la gente, perché si affrontano squadre con grandi giocatori e stili differenti". Su Pirlo e Buffon. "Sono due giocatori molto apprezzati, due pilastri della Juve e della Nazionale azzurra. Ci siamo affrontati diverse volte, a volte ho gioito io, in altre occasioni loro".