Un gol al primo minuto e uno all'ultimo, con tanto spettacolo in mezzo: Barcellona-Valencia ha regalato emozioni e attimi di grande calcio, ma alla fine hanno vinto ancora i più forti. Termina 2-0 la partita del Camp Nou, e i gol portano la firma di Suarez e Messi, due terzi di un tridente che appare talmente perfetto che potrebbe sembrare quasi irreale. Il Valencia non può nulla di fronte allo strapotere blaugrana, anche se lascia la Catalogna con tanti rimpianti, tra cui anche un rigore sbagliato nel primo tempo, oltre che a un palo. La prestazione lascia però fiducia per la corsa alla Champions League.
LE SCELTE - Recupera Dani Alves per la partita, anche se non al 100%, ma gioca dal primo minuto, mentre sulla sinistra non c'è Jordi Alba, preservato per la Champions. Non ce la fa Iniesta, riposa anche Rakitic: centrocampo con Xavi, Mascherano e Busquets. Davanti però non si tocca nulla, il trio delle meraviglie è al completo. Nuno Espirito Santo opta anche lui per il 4-3-3, con Feghouli e Rodrigo larghi per supportare Alcacer. Manca Enzo Perez in mezzo al campo, mentre Orban è confermato sulla sinistra al posto di Gayà dal primo minuto.
LA PARTITA - Pronti, partenza, gol: ci mette 55 secondi il Barcellona per mettere la testa avanti, e lo fa grazie all'undicesimo centro stagionale di Suarez, che conclude un'azione perfetta sviluppata
Sulla punizione ci prova Otamendi di testa sul secondo palo, con la sfera che va solo sull'esterno della rete. Il Barcellona fatica a impostare il gioco da dietro, e di fatto non si rende mai pericoloso dalle parti di Diego Alves: in mezzo al campo Xavi è tenuto a bada bene, e gli altri due non riescono ad innescare il tridente delle meraviglie, che spesso scende anche ad aiutare. In difficoltà anche Piquè e Dani Alves, che perdono troppi palloni. Al 32' ancora vicinissimo al pareggio il Valencia, con Paco Alcacer che al limite dell'area incrocia col destro, ma la palla si infrange sul palo, con Bravo immobile a guardarla. Dopo 40 minuti anche il Barcellona si sveglia e si fa vedere nell'area avversaria, dopo un'incursione sulla sinistra di Adriano: palla che arriva dopo un paio di tocchi sul secondo palo, dove Messi calcia in corsa con il destro, non trovando (stranamente) la porta. All'intervallo per i blaugrana il conto è semplice: un tiro in porta e un gol.
Un cambio per parte in apertura di ripresa: classica alternanza sulla sinistra per Espirito Santo che inserisce Gayà al posto di Orban, mentre Enrique manda in campo un palleggiatore come Rakitic, togliendo Adriano e facendo scalare Mascherano al centro della difesa e Mathieu, ex di giornata, largo a sinistra. Con il croato è sicuramente un Barcellona migliore, più capace di tenere palla e di mandare a vuoto il pressing avversario, e il Valencia fa più fatica anche in avanti a creare occasioni. Messi ci prova allora da piazzato all'ora di gioco, ma la palla scende leggermente tardi e si stampa sulla parte superiore della traversa.
Provano a girare le carte in tavola gli ospiti, con Cancelo e Negredo in campo: al 75' ci vuole un pronto intervento di Bravo su un destro di Rodrigo da dentro l'area, in un'azione piuttosto confusa, la prima vera occasione del Valencia nella ripresa. La squadra di Espirito Santo appare stanca anche nel finale, quando il Barcellona si adopera nel giropalla per far passare il tempo cercando di tenere la palla lontana dalla porta, creando anche occasioni, una con Pedro, subentrato a Suarez: il suo destro viene messo prontamente in corner da un ottimo Diego Alves. Gli ospiti non creano più nulla ma sono riversati in avanti, e il Barcellona ha spazio in contropiede: all'ultimo secondo di recupero, Messi, lanciato intelligentemente da Neymar, si invola a campo totalmente aperto e davanti al portiere brasiliano prova lo scavetto, ma il colpo di coda di Alves è efficace, anche la palla resta lì, e il fuoriclasse argentino può battere a porta vuota per il definitivo 2-0 finale. Al Camp Nou è festa grande: aspettando il Real, impegnato in serata, i punti di vantaggio sono cinque.