"Francia paese di ... ". Due settimane circa dopo l'accusa, le polemiche e le risposte al veleno dei diretti interessati, torna a parlare Zlatan Ibrahimovic, che come al solito non le manda di certo a dire ad altri. Tantomeno non lo fa con molti peli sulla lingua, guardando dritto negli occhi l'interlocutore e sparando a testa alta tutto ciò che pensa. Una furia. Così come in campo, anche fuori Zlatan è inarrestabile. Tuttavia, dopo la sfuriata, è arrivata anche la parte delle scuse, che però non hanno smorzato i toni.
L'asso svedese, intercettato nel ritiro della Nazionale in attesa della gara alla Moldavia, ha continuato così sull'accaduto: "Questa turbolenza, questo panico... Per me è tutto normale. Non ci sono problemi, credetemi. Per quanto riguarda quello che dicono tutti gli altri, credetemi, la cosa non mi tocca minimamente, sia che si tratti di ministri o giornalisti".
Dopo le scuse (sincere o meno non sta a noi stabilirlo), però, ci ha tenuto a sottolineare un aspetto fondamentale, chiarendo ancora una volta la sua posizione verso l'arbitro di quella gara di Bordeaux: "Nessuno si è chiesto perché fossi così arrabbiato. Un arbitro deve essere in grado di svolgere a dovere il proprio lavoro. Cercano solo un modo per ostacolarmi e mettermi in cattiva luce. Ma io rimango al top, ci sto bene e nessuno riuscirà a levarmi da lì"