Dopo la paura iniziale, il Santiago Bernabeu può sprigionare tutta la sua gioia, perchè il primo Clàsico della stagione lo vince in rimonta il Real Madrid, con una prestazione maiuscola. Il punteggio finale recita 3-1: subito in vantaggio il Barcellona con Neymar, la rimonta è stata firmata da un rigore di Ronaldo, un'incornata di Pepe e un colpo da biliardo di Benzema, autore di una gara strepitosa, in cui ha colpito anche due legni e sfiorato un altro paio di volte il gol. Assenti ingiustificati sono stati i due alieni, o almeno, visti quelli in campo, quelli che vengono da pianeti un po' più lontani degli altri: sia Messi che Cristiano Ronaldo hanno sbagliato diverse occasioni, dando l'impressione di essere fin troppo leziosi. Buono l'esordio di Suarez.
LE SCELTE - Privo di Gareth Bale, Ancelotti opta per un 4-4-2 con Cristiano Ronaldo avanzato a fianco di Benzema, con Isco e James Rodriguez ad agire sulle fasce, mentre al centro giocano Kroos e Modric, con Khedira quindi in panchina, dopo che alcune voci lo davano tra i partenti. Davanti a Casillas tutti presenti: Carvajal a destra, Marcelo a sinistra e la coppia centrale composta da Sergio Ramos e Pepe.
Sorprende invece Luis Enrique, che schiera dal primo minuto Suarez in attacco insieme a Neymar e Messi: l'uruguagio ha finito ieri di scontare la squalifica per il morso a Chiellini. In difesa, davanti a Bravo, a fianco di Piquè gioca Mascherano, con Mathieu spostato sulla fascia sinistra e Dani Alves a destra, con Jordi Alba dunque in panchina. Semi-recuperato Busquets in mezzo al campo, insieme a Xavi e all'intoccabile Iniesta, senza quindi Ivan Rakitic, ottimo nelle prime uscite.
PRIMO TEMPO - Pronti, partenza, gol: il Barcellona si porta immediatamente in vantaggio grazie a Neymar, bravo a piazzare la palla rasoterra sul secondo palo dal limite dell'area, trafiggendo Casillas dopo soli 4 minuti. La reazione del Madrid è immediata ed affidata a Benzema, che taglia bene raccogliendo il filtrante ma non trovando la porta da posizione defilata. Il francese è l'uomo più pericoloso delle Merengues: dopo aver sfiorato il gol su un cross basso di Carvajal su cui non è arrivato per questione di centimetri, il numero 9 colpisce due legni nel giro di 10 secondi, prima incornando sulla traversa e poi sulla stessa respinta calciando con il destro sull'incrocio dei pali. Manifestano nervosismo i Blaugrana: nei primi 20 minuti già due gialli, all'indirizzo di Neymar per una gomitata e Messi per un fallo violento. La pulce appare abbastanza in difficoltà a inizio gara: prova a riprendersi al 21', quando arriva benissimo su un cross rasoterra di Suarez, ma trova una risposta strepitosa di Casillas di ginocchio. Un marziano chiama e l'altro risponde: Ronaldo cerca una progressione delle sue, ma una volta arrivato in area si lascia cadere in un simil-contrasto con Busquets, ma Gil Manzano, arbitro esordiente nel Clasico, non abbocca. Fischia invece bene al 35', quando Marcelo prende il fondo e prova a mettere il cross ratorerra, trovando il fallo di mano di uno sfortunato Piquè, che scivola e ferma la palla diretta al centro: calcio di rigore che ci sta, e che Cristiano Ronaldo realizza spiazzando Bravo e mettendo fine all'imbattibilità del portiere cileno in campionato. Il Barcellona va in crisi dopo il pareggio e non riesce a creare pericoli verso la porta di Casillas fino al duplice fischio finale; gioca invece molto bene il Real Madrid, ma è poco lucido al momento di concludere: prima Ronaldo sbaglia la misura di un cross in contropiede, poi James Rodriguez di testa su un cross di un Marcelo in stato di grazia non trova la porta di poco. Senza recupero si torna negli spogliatoi in parità.
SECONDO TEMPO - Senza cambi nell'intervallo, le due squadre tornano in campo e il leitmotiv della gara è sempre lo stesso del finale di primo tempo, con il Real Madrid abbastanza sciupone e il Barcellona piuttosto contratto. Al 51' la scossa alla gara la da Pepe, che su un corner viene colpevolmente abbandonato dalla difesa Blaugrana e ha tutto il tempo di staccare, dare potenza e direzionare il colpo di testa: palla alle spalle di Bravo e vantaggio dei Blancos, 2-1. La reazione stavolta però arriva, e ci vuole un grandissimo Casillas per togliere la palla dall'incrocio dei pali sul tiro di Mathieu al 56'. Luis Enrique prova a cavalcare l'onda inserendo Rakitic al posto di Xavi in mezzo al campo, ma si scopre troppo e in contropiede viene ancora una volta punito: Isco recupera palla in fascia e lancia Ronaldo, che si appoggia su James Rodriguez, bravo a vedere l'arrivo di Benzema, che col suo destro in diagonale appoggia la palla, che da un bacio al palo interno prima di varcare la linea. 3-1 per il Real Madrid e Barcellona totalmente fuori dalla partita. Luis Enrique prova a cambiare le sorti della gara inserendo Pedro e togliendo uno spompato, com'è normale che fosse, Suarez, autore comunque di una partita discreta, ma poco cambia: i padroni di casa in contropiede potrebbero banchettare, se non fosse per uno strepitoso Jefecito Mascherano, che salva almeno tre occasioni da gol nitide, complici anche alcune imprecisioni della squadra di Ancelotti, che sembra sedersi sul vantaggio. I guai per i Catalani sono infiniti: si fa male Iniesta al 72', e il cambio è necessario, dentro Sergi Roberto, che però non è in grado di cambiare le sorti di una gara che sembra aver preso una via ben chiara. Il Real però ce la mette tutta per riaprirla, continuando a sciupare in contropiede e provando anche a regalare il gol agli avversari, in particolar modo con Pepe, che nella propria area rischia di farsi recuperare da Pedro. Pochi minuti prima era stato Neymar ad aver l'occasione, sbucciando la palla da buona posizione. Non c'è verso di riaprirla, e anche Ancelotti lo sa bene: negli ultimi 10 minuti concede la standing ovation del Santiago Bernabeu a Isco, Benzema e Modric, i tre migliori in campo, sostituendoli rispettivamente con Illarramendi, Khedira e Arbeloa. L'ultima parola potrebbe spettare a Messi: l'occasione è una punizione dai 25 metri che l'argentino manda in curva. Nervosismo, immancabile nel finale, con un CR7 sottotono che reagisce con un calcetto a un fallo di Dani Alves, facendosi ammonire abbastanza inutilmente. Non ce n'è: al triplice fischio finale tutti giocatori delle Merengues vanno a centrocampo a raccogliere l'ovazione degli 80mila del Bernabeu, perchè il primo Clasico della stagione è vinto dal Real Madrid.