Comincia l'Olimpiade di Spagna e Croazia nella notte italiana, per quello che è il secondo match di giornata del gruppo B. Nella partita delle 19, ha vinto la Lituania che è riuscita a battere i padroni di casa del Brasile, dopo che questi ultimi erano riusciti in una rimonta spettacolare.

Tornando a Croazia – Spagna, è impossibile non ripensare alla finale del torneo preolimpico di Torino, in cui i croati hanno battuto l'Italia, conquistando il diritto di giocare contro la Spagna questa sera. Per gli iberici invece, il pass di Rio è arrivato a settembre scorso, quando Gasol e compagni hanno vinto l'Europeo.

È la Croazia a cominciare meglio la partita, parte forte in attacco e mette a referto un primo parziale di 4-0. La Spagna parte con le mani fredde, sbagliando i primi 3 tiri della propria partita; ci pensa poi Mirotic a segnare i primi due punti brasiliani per la sua nazionale e, dal quel momento in poi, il giocatore dei Chicago Bulls si prende la scena, insieme all'ormai ex compagno Pau Gasol, bombardando da 3 più volte il canestro croato. Nella metà campo difensiva, gli iberici prendono le misure sugli avversari, rendendo difficile la vita a Bogdanovic e compagnia. A metà quarto, dopo due triple di Mirotic e di Gasol, coach Petrovic è costretto al time out, al rientro dal quale è comunque la Spagna ad avere in mano la partita. Il primo quarto termina così con 13-21, con la sensazione chiara, palese che per la Croazia l'obbiettivo primario sia fermare Pau Gasol.

Al rientro sul parquet i croati sprofondano fino alla doppia cifra di svantaggio, prima che Bojan Bogdanovic cominci la sua personale rincorsa alle furie rosse. Grazie al talento del giocatore dei Brooklyn Nets, i croati riescono a risalire fino al -5, complice anche l'ampia rotazione attuata da Sergio Scariolo. Con Hernangomez in campo e Pau in panchina, il gioco della Spagna varia sensibilmente, ed è evidente che l'assenza del numero 4 faciliti il lavoro in difesa della Croazia. Col rientro in campo del bicampione NBA e l'uscita di Bogdanovic, obbligato a riprendere fiato, la Spagna torna a comandare ritmo e punteggio, tornando agevolmente avanti in doppia cifra. Il finale di quarto è però tutto di marca croata: prima Bogdanovic, tornato in campo per il finale, poi Hezonja, permettono alla Croazia di chiudere il primo tempo in svantaggio di 6 punti.

Al rientro dagli spogliatoi, la squadra di Sergio Scariolo sembra voler chiudere definitivamente i conti. Gasol e Mirotic segnano a ripetizione, assistiti sempre meravigliosamente dal Chacho Rodriguez. La Croazia, che era stata brava a rimanere attaccata agli avversari, si vede dominata dalle furie rosse, assolute padrona del campo. Con metà terzo quarto da giocare, Gasol è infatti già a quota 20, mentre l'ex compagno Mirotic a 12. Il più 13 degli spagnoli è la naturale conseguenza della fin troppa netta supremazia nei confronti dei croati, sempre troppo dipendenti da Bogdanovic. La Spagna però, ancora una volta, rallenta un po' troppo presto e consente agli avversari di tornare sotto la doppia cifra di svantaggio, grazie alla tripla allo scadere dei 24 secondi di Ukic. L'ennesimo canestro di Bogdanovic, arrivato a quota 16, poi permette alla Croazia di arrivare a soli 5 punti di svantaggio. Così come nel primo tempo, la presenza in panchina di Gasol cambia totalmente volto agli spagnoli, che senza la loro stella non riescono a trovare il canestro con continuità. Alla fine dei 10 minuti, il tabellone recita 47-54 in favore degli iberici, che riescono a tornare avanti di 7 con la tripla allo scadere di Mirotic.

Gli ultimi dieci minuti di partita vedono entrambe le formazioni sbagliare più di quanto fatto vedere nel corso dell'intera. La Spagna in special modo sembra aver subito psicologicamente il rientro della Croazia che, al contrario, vede adesso la concreta possibilità di portare a casa la partita. La squadra di Petrovic si porta così addirittura in vantaggio grazie prima alla tripla di Ukic, che porta i suoi sul meno 1, e poi alla schiacciata di Babic. Le furie rosse dal canto loro non riescono più a segnare: Gasol viene costantemente raddoppiato, il che blocca tecnicamente e mentalmente gli uomini di Scariolo. A metà quarto, il tabellone segna 57-56 in favore dei croati, riusciti a riacciuffare una partita senza “usare” per tutto l'ultimo periodo Bojan Bogdanovic. Dal vantaggio Croazia, dopo tre liberi proprio di Bogdanovic, la partita s'infiamma: dopo proprio i tre punti del 44 croato, arriva la tripla di Rodriguez, seguita poi da un'altra tripla, ancora di Bogdanovic. E se prodezza chiama prodezza, non tarda ad arrivare quella di Pau Gasol, che colpisce anche lui da oltre l'arco. Al nuovo vantaggio spagnolo risponde, ancora una volta, Bojan Bogdanovic, che segna i punti 22 e 23 in faccia proprio al nuovo giocatore dei San Antonio Spurs. Con poco più di 3 minuti alla fine del match, la Spagna torna avanti 64-65 grazie a due tiri liberi di Rodriguez, arrivato anche lui in doppia cifra. Nessuna delle due squadre riesce però a chiudere definitivamente la partita, incapaci a trovare la via del canestro negli ultimi 2 minuti. Con meno di un minuto sul cronometro, arriva però la svolta della partita: Rodriguez perde una palla sanguinosissima a centrocampo, che consente a Simon di riportare avanti i suoi. La Spagna poi non riesce a riaccorciare le distanze e la Croazia si trova così avanti 71 - 67 a 17 secondi dalla fine dopo i due liberi di Simon. Scariolo chiama il time out, in uscita dal quale Mirotic segna la tripla del meno 1. Con 12 secondi sul cronometro la Spagna spende il fallo su Dario Saric, che fa però 1 su 2, per il 72-70. La squadra di Scariolo avrebbe quindi anche la possibilità di vincere la partita ma Serio Llull gestisce malissimo l'ultimo possesso, obbligando Gasol ad un tiro impossibile, stoppato tra l'altro proprio da Saric.

Finisce così 72-70 per la Croazia, che porta a casa una partita bellissima, piena di colpi di scena e che, a dirla tutta, fino a metà terzo quarto sembrava indirizzata vero la Spagna. Per quest'ultima adesso, il compito di rialzarsi emotivamente, con la consapevolezza di aver dato un enorme vantaggio alle sue dirette concorrenti Lituania e Argentina.