La seconda giornata, a Birmingham, sede dei mondiali indoor di atletica leggera, offre diversi spunti d'interesse. Elettrica la finale del lungo U, con Echevarria a spodestare il favorito Manyonga. Il sudafricano piazza due salti utili ed approda a 8.44. Non basta per l'oro, il cubano infatti firma un 8.46, alla quinta tornata, decisivo. Sul terzo gradino del podio Dendy - 8.42 - a bocca asciutta Lawson, quarto. La Marton domina invece il peso D. L'ungherese lancia a 19.62 - miglior misura dell'anno - e spazza via la concorrenza. La Thomas Dodd è argento con 19.22, la Gong vince il duello tutto cinese con la Gao ed è bronzo. 

La corsa della Bongiorni si interrompe in semifinale nei 60. Dopo la splendida batteria, con il primato personale, l'azzurra non trova le giuste sensazioni e chiude settima in 7"30. Non basta ovviamente per staccare un pass per l'atto conclusivo. Ad aggiudicarsi la prova è la Kambundji, lei sì in corsa per qualcosa di importante. Le principali risposte giungono dalla prima semifinale, dove si ritrovano tre candidate al titolo. La Ahouré conferma l'impressione del mattino e divora la pista in 7"01. Alle sue spalle, Thompson e Schippers. Cambia marcia anche la Ta Lou, 7"08 nella seconda. Una manciata di minuti ed è tempo di giocarsi l'alloro iridato. Doppietta, a sorpresa, per la Costa d'Avorio. La Ahouré scende ancora, abbatte la barriera dei 7"00 e sigilla un 6"97 che non ammette repliche. 7"05 per Ta Lou e Kambundji, seconda e terza, beffate Thompson e Schippers. 

Un'altra azzurra saluta, la Lukudo ottiene l'undicesimo tempo complessivo nei 400 e manca quindi la qualificazione. 53"18, quarta nella sua gara. Spiccano le americane Wimbley - 51"34, primo riferimento - e Okolo. Attenzione alla Doyle. Stesso contesto, al maschile, e vessillo spagnolo. Husillos attrae i riflettori con un significativo 45"69 - nella seconda semifinale, la più veloce, brucia Cherry. Maslak risponde presente, piace Santos. 

America anche nei 60hs, come da previsione. Impressiona K.Harrison, per distacco la prima della classe. 7"77 per lei. Avanzano anche Nelvis e Manning, la Pearson, con lo stagionale, si iscrive alla contesa. Da sottolineare il 7"93 della Pedersen, si tratta del personale.

Negli 800 U, De Arriba - 1'45"44 - si pone al comando, senza problemi il polacco Kszczot, in controllo nella seconda batteria. I 1500 al femminile ripropongono infine le protagoniste dei 3000. Genzebe Dibaba, oro sulla doppia distanza, inizia con giusto piglio la caccia alla doppietta. 4'06"25, gestisce la Muir e risparmia preziose energie. Replica in chiusura della Hassan, abbassa il crono e lancia il guanto di sfida - 4'05"46.