In attesa di una nuova stagione in pista, è tempo per l'atletica di bilanci. Alle spalle un anno ricco di risultati importanti, con i campionati del mondo di Londra come punto più alto. L'addio di Bolt e Mo Farah, nuovi protagonisti sulla scena iridata. Nel week-end in archivio, a Vilnius, una bella cerimonia per eleggere gli atleti europei del 2017. Al maschile, primo gradino per il teutonico Vetter, giavellottista fenomenale. Una vittoria scontata, data la clamorosa stagione del tedesco. 94.44, la seconda misura di sempre, a scavalcare il connazionale Röhler. Il titolo in terra britannica a certificare l'ascesa del ragazzone, secondo solo a Zelezny nella storia della specialità. Vetter davanti a Guliyev, sorpresa mondiale nei 200 - bravo il turco ad approfittare dell'assenza di Bolt e De Grasse - e Mayer, fuoriclasse francese delle prove multiple.
Al femminile, contesa più affascinante. Al tavolo, Stefanidi, Lasitskene, Wlodarczyk e Thiam. Regine, senza discussioni. Riconoscimento per la greca, imbattuta all'aperto nel 2017 e capace di stroncare qualsiasi rivale. Alterne Morris e Silva, impressionante, per continuità, la Stefanidi, costantemente sopra i 4.80, con un picco oltre i 4.90 da evidenziare. Sigillo al campionato del mondo, una coppia perfetta con Vetter.
A completare il quadro, due premi in tono minore, ma comunque di rilievo. Stelle del futuro, Levchenko e Warholm. L'ucraina, in grado di superare l'asticella posta sopra i 2 metri - 2.01 - è l'erede della Lasitskene, russa di ritorno in grado di monopolizzare l'alto. Il norvegese è il volto nuovo dei 400hs, abbina un fisico poderoso a una tecnica perfetta. In un periodo di calo, nel format, degli americani, può essere la risposta. A Londra, volata d'oro, piegati Copello e Clement.