Siamo al tramonto di stagione, la fatica, come da consuetudine, presenta il conto. Il tradizionale meeting di Zagabria non propone eclatanti risultati, stelle chiamate al proscenio pur prive della necessaria freschezza. L'obiettivo è chiaro, evitare pericolosi infortuni. Sandra Perkovic illumina comunque il contesto di casa, proietta il disco oltre i 70 metri, raccoglie il boato del pubblico presente. 70.83 per lei. Non riesce invece ad imporsi Sara Kolak, seconda nel giavellotto alle spalle della canadese Gleadle - 63.40. 

Blake conquista un atteso 100. 10"05 per la "bestia", terzo è il connazionale Powell, 11"16, tra i due Rodgers. Al femminile, è la nigeriana Okagbare - 11"14 - a dettare il passo. A comporre il pacchetto delle tre, Asher Smith e Ahye. Makwala non trova lo spunto nei 400, secondo e battuto da Gil Roberts - modesto 44"94. 

Senza la Semenya, corre veloce la Wilson negli 800. 1'57"72, in tre sotto i due minuti, con Chebet e Sharp sulle code dell'americana. L'etiope Barega - 7'38"90 - vince i 3000, la Tanui si afferma nell'élite dei 3000 siepi. Vola in solitaria, 9'04"56. 

Tripletta a stelle e strisce nei 100hs, la Manning - 12"66 - schianta Harper e Castlin. Nei 110hs, Shubenkov supera Allen, 13"12 per il primo. Samba - 48"70 - dispone di un McMaster in difetto nei 400hs. 

La Licwinko - 1.96 - nobilita l'alto, a Kendricks basta un normale 5.60 nell'asta. 7.98, Menkov doma Hartfield nel lungo. Infine, 14.45 della Ricketts nel triplo.