Dopo un'intensa rassegna mondiale, per l'atletica è tempo di tornare in pista. Qualche giorno per eliminare le tossine londinesi e proiettarsi sull'ultima tappa della Diamond League, prima del ballo finale tra Zurigo e Bruxelles. A Birmingham, appuntamento con stelle di comprovata grandezza. Mo Farah è il padrone di casa. Oro e argento tra 10.000 e 5.000, sceglie qui i 3.000, sulla sua strada la coppia keniana formata da Kiplangat e Birgen. 3000 anche al femminile, la Obiri, fenomenale volata per piegare la Ayana nei 5000 mondiali, sfida Coburn, Huddle e Rowbury. Nel miglio, Jager, specialista delle siepi, Holusa e F.Ingebrigtsen, nei 1500 D, orfani delle principali protagoniste, l'etiope Tsegay incrocia Simpson, Chebet e Weightman. 

Gianmarco Tamberi - 2.29 ed amara eliminazione a Londra - torna sulla pedana dell'alto. Lacrime e consapevolezza, è a un passo dal ritorno nell'élite della specialità, lì dove impera, al momento, Barshim. Ghazal e Przybylko da seguire. Nel disco D, presente l'intero podio iridato, con la Perkovic pronta a respingere nuovamente la Stevens. Interessante come sempre il peso U. Stanek, di recente oltre i 22 metri, lancia il guanto di sfida a Walsh, tra i due il n.1 di stagione, Crouser. Fuochi d'artificio. Nel triplo D, Ibarguen vs Rojas, nel lungo, senza Manyonga, è sempre Sud Africa, favorito Samaai, 8.49 nel 2017. Infine, per quel che riguarda i concorsi, asta femminile, fari sulla greca Stefanidi. 

Per i 100 D, sono previste due batterie. Elaine Thompson, scottata al mondiale, non al meglio per un problema al piede, medita immediato riscatto al cospetto di Ta Lou e Schippers. Due presenze inedite, Pearson e Miller. Nei 200, Makwala, prima fermato e poi riammesso, ma comunque senza medaglia al collo a Londra, trova il campione in carica Guliyev. Mitchell Blake per l'onore di casa. Nei 400 D, l'incantevole Felix, prima atleta nella storia per medaglie mondiali. Guida il terzetto americano, rifinito da Okolo e Francis, contro la Giamaica - Jackson, Gordon, Williams Mills. Attenzione alla variabile Naser. 

Negli 800, al femminile Sharp, Buchel e Lipsey, al maschile Amos, Bett e Kszczot. C'è anche Kiprop, il keniano accorcia il suo raggio d'azione. Ostacoli a completare il pacchetto. Nei 110, Ortega e Shubenkov a duellare con gli americani Merritt ed Allen, nei 400 donne, invece, la Muhammad, regina senza corona, la Little, pasticcio mondiale, la Hejnova, la Doyle, la Petersen e la Tracey. Qui può uscire un grande crono. 

Domenica pomeriggio alle 13.20 inizia la contesa vera e propria con l'asta.