Wayde Niekerk non firma l'attesa doppietta mondiale. L'atto ultimo dei 200 conferma le impressioni della semifinale. A corto di fiato, il fenomenale sudafricano non ha la consueta eleganza, l'azione è meno incisiva, il cronometro beffardo. 20"11, due centesimi separano il campione dei 400 dal metallo più pregiato. A trionfare non è il principale rivale di Van Niekerk, Isaac Makwala, ma il solido Guliyev. Makwala paga la fatica di una rincorsa disperata. Il conto è salato, sesto e lontano. Guliyev, invece, scivola via, fiutando l'occasione. 20"09, crono modesto, poco importa. Richards, anche per lui 20"11, completa il podio, cancellando l'idolo di casa, Mitchell Blake.
C.Taylor deve ricorrere al suo infinito talento per confermarsi n.1 nel triplo. Un balzo, il terzo, a 17.68, dopo un approccio, al turno precedente, a 17.57. Centimetri iridati, perché Will Claye sfodera una sequenza mirabile, approda, il secondo americano, a 5cm da Taylor. Non è quello sbadato dell'eliminatoria, tutt'altro. Plana cinque volte oltre i 17.50, prima del nullo all'ultimo tentativo, a caccia del colpaccio. Un vuoto tra i primi due e il resto della compagnia. Lotta per il bronzo che premia il portoghese Evora, 17.19.
Duello a stelle e strisce anche nei 400hs. La Carter, terza ai trials, sgambetta la favorita e primatista del mondo Muhammad. 53"07, perfetta esibizione tra gli ostacoli. La Muhammad - 53"50 - difende la seconda posizione dalla Tracey. 53"74 la giamaicana, record personale. Quarta la Hejnova, 54"20.