Sorpresa al tramonto. La terza giornata mondiale regala l'ennesimo sussulto americano. I 100 passano di mano, abdica, in via definitiva, la Giamaica. Da Usain Bolt ad Elaine Thompson, campioni senza corona. Fragorosa la caduta di Elaine, ancor più favorita dell'illustre connazionale. Passeggia in semifinale, sembra scherzare in 10"84. Corre via, senza mostrare alcun cedimento, senza palesare alcuna fatica. L'atto ultimo è invece altra cosa. Torie Bowie scatta dai blocchi, scivola sulla pista con estrema compostezza. La sua azione elegante va ad impattare con l'incedere poderoso della Ta Lou. Spalla a spalla, un centesimo. Vince la Bowie, 10"85, Ta Lou al personale, 10"86. Sul terzo gradino del podio sale una Schippers non certo nella miglior condizione, 10"96. La Thompson è solo quinta, preceduta dalla Ahouré.

Delude, parzialmente, il peso maschile. Un atleta riesce a valicare il muro dei 22 metri, ed è il neozelandese Walsh, che conferma così il primato dell'eliminatoria. Si impone con 22.03, alle sue spalle Kovacs - 21.66 - e Zunic. Crouser, il n.1 del 2017, non trova la giusta spallata e termina sesto con un anonimo 21.20. Splende la Stefanidi nell'asta. Entra in gara quando molte contentendi sono ormai fuori dai giochi. Perfetta esecuzione e biglietto da visita a cinque stelle. A 4.75, solo la Morris regge l'impatto, ultimo battito prima di cedere il passo all'ellenica. La Stefanidi è perfetta, supera al primo tentativo anche i 4.91 - WL - manca poi la nobile chiusura a 5.02, ma l'oro è ampiamente in saccoccia. Terze ex aqueo la venezuelana Peinado - NR - e la cubana Silva. 

Nel giavellotto D, la Molitor - 65.37 - è la prima nel gruppo A, con la Kolak terza con 63.24, nel B, 67.59 di spessore della Lyu. Spotakova in finale con 64.32. Il miglior crono d'ingresso all'atto conclusivo dei 400 è di Gardiner. Nella prima delle tre semifinali, stupisce per efficacia e bellezza dell'azione. 43"89, si getta poi a terra poco oltre il traguardo, ma l'impressione è che abbia ancora margine. Van Niekerk - 44"22 - procede a strappi, si conserva, aumentando l'andatura solo sulla retta d'arrivo per precedere Thebe. 44"30, infine, di Makwala, con Re ultimo ma comunque felice - 45"95. 

13"10 nei 110hs di McLeod, avanzano i favoriti. Darien in seconda ruota, ok Shubenkov ed Ortega, Merritt convince meno rispetto al primo turno. Negli 800, 1'45"02 di Bett, nella semifinale più veloce brucia Aman e Bosse. Kszczot ed Amos controllano la prima. 

A completare il quadro, l'ultima gara dell'heptathlon, la Thiam ha un vantaggio rassicurante, gestisce quindi la prova e termina a 6784 punti, regolando Schafer e Vetter. 2'07"17, la Krizsan è la più veloce.