Almaz Ayana si conferma la mezzofondista più forte al mondo. L'etiope, reduce da una stagione difficile, condita da infortuni in serie, sgretola la concorrenza nei 10.000 e si aggiudica il titolo col miglior crono dell'anno. Il distacco, tra la Ayana e la prima delle inseguitrici, la connazionale Tirunesh Dibaba, è abissale. 30'16"32 per la vincitrice, 31'02"69 per la maggiore delle sorelle Dibaba, brava a regolare in volata la Tirop.
Bella gara quella del disco maschile. Andrius Gudzius trova il primato personale nella prova più importante. Lancia, alla seconda tornata, a 69.21, 2cm oltre lo svedese Stahl, favorito alla vigilia. L'americano Finley, anche per lui miglior misura di carriera, completa il podio (68.03). Restano a secco i grandi nomi, Malachowski è quarto, R.Harting sesto. Tra i due, il giamaicano Dacres.
Nessuna sorpresa nel lungo, ma contesto più aperto del previsto. Luvo Manyonga, nettamente in testa alle liste stagionali, si prende l'oro con un balzo da 8.48. Lawson - 8.44, ma anche due salti da 8.40 e 8.37 - cede per una manciata di centimetri. Doppia medaglia per il Sud Africa, terzo è infatti Samaai, 8.27 alla quinta tornata, poi chiusura a 8.32. Menkov, a lungo sul podio virtuale, è così quarto e all'asciutto.
Le semifinali dei 1500 offrono l'atteso spettacolo. Genzebe Dibaba non è in eccellente condizione ed approda all'ultimo atto solo con il tempo di ripescaggio. La Kipyegon - 4'03"54 - anticipa Muir e Semenya, la Hassan si impone poi con poche difficoltà nella successiva prova.
A rifinire il programma, terza e quarta fermata dell'heptathlon. La Thiam - 15.17 - guida il gruppo nel peso, ma cede poi qualcosa nei 200, dove clamoroso è il 22"86 della Johnson Thompson. 23"58 per la Schafer, ora al comando con 4036 punti. Segue da vicino la citata Thiam, terza la Rodriguez.