Il venerdì polacco porta all'Italia due medaglie europee. Randazzo chiude in seconda posizione nel lungo. L'oro sfugge per una manciata di centimetri, l'azzurro non riesce a replicare la misura di qualificazione e si ferma alla barriera degli 8 metri. 7.98, vince l'ucraino Mazur (8.04). Ottava posizione per Chilà. Sale sul podio continentale U23 anche Bianchetti. In una gara del peso dominata dallo straordinario Bukowiecki - 21.59, record dei campionati - approda a 19.69, è bronzo. Settimo Fabbri, dodicesimo Regonesi. 

Yasemin Can incanta nei 10.000. Tre gare in una, la Can scappa via fin dalle prime battute, corre contro il cronometro, taglia il traguardo in 31'39"80, anche in questo caso è record della manifestazione. La Lahti è ampiamente seconda, 32'46"91, la Koku si aggiudica la lotta per l'ultimo gradino del podio. 

L'Ungheria si conferma terra di lanciatori, Halasz - 73.30 - si prende il martello maschile davanti al connazionale Pasztor - 71.51 - Mikhailov - 70.60 - è bronzo per un centimetro davanti a Campbell. Titolo alla Vita - 61.79 - nel disco D, undicesima la nostra Andreutti, 49.04. La rumena Panturoiu - 14.27 - domina il triplo femminile, con la Cestonaro sesta, 13.54. 

Infine, i 100. Edoburun vola in 10"14. Il britannico batte Volko - 10"18 - settimo Cassano - 10"42. Tra le donne, Swoboda - 11"42 - a precedere Tsimanouskaya e Mayer.