Kingston saluta il suo re. Racers Gran Prix, l'ultima recita, sulla pista di casa, del più grande. Usain Bolt è il solito, guascone, personaggio. Corre i 100, chiude in 10"03, è, per lui, l'alba di stagione. Appuntamenti mirati, siamo al tramonto di un campionissimo, vuole, Bolt, lasciare un segno tangibile, incastonare il suo ultimo diamante. 

La serata è ricca di grandi personaggi, non mancano quindi le prestazioni di rilievo. Wayde Van Niekerk - da molti considerato il dopo Bolt, capace di mirabolanti cose dai 100 ai 400 - copre i 200 in 19"84, quasi un passaggio di testimone. Blake, la bestia, per una parentesi di carriera considerato il possibile antagonista del più illustre connazionale, sfreccia sotto i 10"00, 9"97 per regolare Simbine. Mo Farah è, invece, il padrone del mezzofondo. Sui 3000, sceglie approccio d'attesa, forte del suo finale. Volata a tre, il britannico precede l'australiano Tierman e il giamaicano Campbell. 7'41"20 Mo Farah. Basta, a Taylor, un normale 18.20 nel triplo, prosegue, poi, la crescita della Felix. Falcata ampia, il giro di pista illumina l'eleganza dell'americana. 50"52, controlla la Okolo. 

21.11 di Whiting nel peso - secondo, con medesima misura, Richards - Tarbei - 1'44"86 - spegne Rudisha - 1'44"90 - negli 800. Il confronto in salsa keniana propone un Rudisha non ancora a livelli d'eccellenza. Gaye 44"73 nei 400 U, 48"13 di Quincy Downing nei 400hs. Gara di alto profilo è quella femminile, la Muhammad sale di colpi, ma il suo 54"55 non basta per fermare la Little, 54"21. 

Infine, 12"78 della Nelvis nei 100hs, 11"13 della Baptiste nei 100. La Prandini - prima sui 200 in 22"57 - è qui seconda, solo quinta la Gardner.