A Manchester, l'atletica fa capolino in piazza, meeting affascinante, non privo di personalità di spicco. Nell'asta, stupisce Holly Bradshaw. Rischia l'eliminazione a 4.50 - misura superata al terzo tentativo - poi approda a 4.80, riferimento d'élite. 

Spicchio d'azzurro. Randazzo valuta la condizione nel lungo e compone una serie costante, senza picchi. Trova il 7.72 in apertura (4cm dal personale), poi peggiora di 2cm. Il balzo vale la terza piazza, alle spalle di Lasa e soprattutto di Rutherford. Il padrone di casa decolla oltre gli 8 metri, due volte. Vince con 8.18. 

Asha Philip si aggiudica i 100 donne - 11"48 - seconda è Sally Pearson, brava poi ad imporsi nei 100hs, la sua specialità. 12"81, in una delle prove a maggior tasso tecnico. Seconda è la Pedersen, poi Porter e Ofili. Ostacoli che, al maschile, confermano la classe di Ortega. Quattro atleti al via, esce al centro e chiude quasi senza proiezione del corpo in avanti. 13"50, regolato Manga. 

I 100 U vanno a Dasaolu - 10"25 - su Fearon, quarto e lontano Collins. Tsakonas spicca nell'inedita gara sui 150 - 15"04 - terzo è Kilty, specialista dei 60. Infine, nei 200hs, l'americano Dutch - 22"48 - piega Rodger.