Seconda tappa, a Duesseldorf, del World Iaaf Indoor Tour. In Germania, diverse personalità dell'atletica mondiale, riscontri interessanti all'alba di stagione. Il mezzofondo parla polacco. Adam Kszczot cambia passo ai 600 e stronca la concorrenza. 1:46.17 per lui, secondo è Kipkoech, in ombra Tuka. Al femminile, invece, è la Jozwik a strappare applausi. Gara di assoluto valore, 2:00.91 il crono conclusivo. Alle sue spalle Buchel e Hinriksdottir. Solo quarta Arzamasova. 

Nei 400, gara spezzata in due tronconi. Taplin si impone nella prima prova - 46.25 - con un leggero calo nel finale, ma nel complesso è Maslak, specialista delle gare indoor, ad avere l'ultima parola. 46.00 e successo per il ceco. 

Kim Collins regala spettacolo nei 60, ma - dopo una semifinale da primo della classe - deve arrendersi per un'inezia a Perez. 6.56 per entrambi, vince il cubano. Al femminile è l'ucraina Povkh ad alzare le braccia al cielo. 7.16, un centesimo meglio della favorita Pierre. 60 piani, ma anche 60 ostacoli. La Roleder anticipa - con un finale straordinario - la Talay (7.95 per le due), mentre Orlando Ortega beffa la folta pattuglia francese. 7.51 per lo spagnolo, Bascou - infortunio proprio sulla linea del traguardo - è secondo, Darien terzo. Martinot Lagarde è superbo in semi, ma nell'atto decisivo non entra mai in gara e termina quarto.   

Nei 1500, al maschile, volata regale di Manangoi, sulla retta d'arrivo il sorpasso a Birgen (3:37.62 per Manangoi). Ngetich sgretola il personale e in 7:44.73 conquista i 3000. 

Infine, concorsi al femminile. La Morris domina l'asta. 4.72, poi l'assalto, vano, ai 4.82. Nel peso, gara modesta, la Marton lancia 18.17, 4 centimetri più di una Schwanitz non in serata. Il triplo paga invece l'infortunio della Rojas. La principale protagonista deve alzare bandiera bianca, via libera così per la portoghese Mamona, 14.11, con la Saladukha - 13.87 - nelle retrovie.