Sorridere, nonostante tutto, nonostante una sorte avversa che il 15 luglio scorso lo ha brutalmente allontanato da una medaglia certa alle Olimpiadi di Rio 2016. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, assieme ai due nuotatori medagliati Detti e Paltrinieri, Gianmarco Tamberi non cerca di fuggire dall'episodio forse più brutto della sua vita, parlandone con determinazione e voglia di rivalsa. "A Tokyo 2020 voglio una medaglia. - ha dichiarato ai giornalisti della Rosea - Loro due (Paltrinieri e Detti, ndr) ne hanno già vinta una, per me come sapete è un po' diverso".

Domande di rito, inevitabili, come quella in merito alla candidatura di Roma per i Giochi Olimpici del 2024: "Un'occasione che non si ripeterà. Ho creduto molto nel lavoro di Malagò, peccato. In Italia però i problemi sono altri: siamo rimasti indietro nei metodi di allenamento, perdendo molti talenti per la strada. Personalmente, se potessi, investirei nelle categorie dove spicchiamo, come il salto in alto, dove abbiamo tre uomini e due donne ai vertici mondiali". E, partendo dallo sport ma sfociando in altre questioni, Tamberi parla anche dei problemi dell'Italia in generale: "Lo sport è l'antidoto a questa atmosfera negativa che si respira nel Paese. Di sicuro però nel mondo reale per un infortunio pari al mio si rischierebbe il licenziamento".

Parole dure, forti, di chi non si è mai tirato indietro mettendoci sempre la faccia, come quando criticò apertamente Alex Schwarzer sui propri profili social definendolo vergogna d'Italia. Un vero e proprio segnale a favore dello sport pulito: "Il sistema attuale è approssimativo, chi vuole barare lo fa senza troppe difficoltà. Personaolmente preferirei portare un braccialetto localizzatore 24 ore su 24 piuttosto che gareggiare contro i dopati". Una bella proposta, considerando che ogni giorno professionisti e non vengono fermati per l'uso di sostanze dopanti. Tamberi non è comunque troppo severo nelle sentenze, aprendo ad una seconda chance per tutti quelli trovati positivi a sostanze minori. "Darei una seconda chance a chi ha assunto sostanze minori. In quattro anni si può tornare a gareggiare e vincere". Che poi questo lasso di tempo risulti essere un'eternità, come gli fa giustamente eco Paltrinieri, è tutt'altra storia.