Ci sono partite dove fila tutto liscio, dove qualunque cosa tu faccia andrà per il verso giusto. Ci sono partite dove dai l'anima ma non riesci a portare a casa il risultato. Ci sono partite invece che sembrano stregate dal primo all'ultimo minuto, e questa lo è stata. L'Italia abbandona anzitempo il mondiale - perdendo ai supplementari contro l'Egitto - che avrebbe dovuto sancire la definitiva consacrazione azzurra dopo aver mancato per tre volte il bersaglio grosso per un soffio. 

Gli italiani sanno di non poter concedere nulla agli egiziani e partono subito forte: Lima con una delle sue bordate dalla distanza impegna Gamal, poi è lo stesso Lima a recuperare palla a centrocampo e a servire due contro uno Fortino, che viene però ancora murato dal portiere egiziano. I primi cinque minuti sono un monologo italiano, con Fortino che da solo contro due difensori mette in seria difficoltà i nordafricani. L'azzurro lotta su ogni pallone, viene servito spesso e crea tanto, e in due gli avversari fanno fatica a chiudere. Italia che parte forte ma a ritmi non altissimi, i quali si alzano dopo i primi cinque minuti, quando in 120 secondi succede praticamente di tutto: Honorio ancora dalla distanza impegna il portiere, sulla ripartenza Moza scarica un sinistro potentissimo che si stampa sul palo. Venti secondi dopo il pallone è ancora al limite dell'area sui piedi di Elashwal che si gira su Lima e mette il pallone alle spalle di Mammarella. Nemmeno il tempo di mettere il pallone al centro e Honorio centra per Murilo che pareggia subito i conti e fa 1-1.

Gli egiziani però non accusano il colpo: Eid impegna Mammarella, che prende anche un colpo alla testa per anticipare sulla ribattuta Elashwal, mentre poco dopo è ancora Eid a mettergli il pallone sotto le gambe e a stampare la sfera sul palo. Gli azzurri soffrono e sono spesso costretti a spendere falli per difendersi, fino al raggiungimento della sesta irregolarità, che porta Eid al dischetto del tiro libero: il destro dell'egiziano è fortunatamente troppo angolato e si perde sul fondo. L'Italia prova a reagire con Lima che per due volte impegna Gamal, poi Giasson prima calcia alto sulla seconda respinta del portiere egiziano, poi trenta secondi dopo si divora un'ottima occasione calciando centrale. Quando si sbaglia così tanto spesso poi il gol arriva, e così è: Moza si libera di Giasson con un gran dribbling sulla sinistra e mette al centro per El-Shawal, che controlla e buca Mammarella. Anche stavolta gli azzurri reagiscono appena rimesso il pallone al centro: Murilo serve Ercolessi che scarica un sinistro non irresistibile, ma Gamal non vede partire il pallone e se lo ritrova sotto le gambe: 2-2.

Nel secondo tempo sono gli azzurri a fare la partita, ma i ragazzi di Menichelli sono spesso troppo imprecisi, e quando riescono a creare qualcosa di concreto trovano uno strepitoso Gamal sulla propria strada. Honorio perde malamente palla e sulla ripartenza l'Egitto è micidiale: Moza va via sulla destra e mette dentro per Essam, che batte Mammarella. L'Italia reagisce ancora ed il 3-3: scambio Honorio-Murilo con quest'ultimo che appoggia il pallone alle spalle di Gamal dopo una grande azione. Ercolessi avrebbe anche l'occasione per chiuderla ai regolamentari, ma viene ancora murato da Gamal, che porta l'Egitto ai supplementari. L'Italia domina, ma non sembra mai poter assestare il colpo di grazia, e quando ne ha l'occasione non la sfrutta a dovere, come al quarto minuto del primo tempo supplementare, quando Fortino colpisce dalla destra e centra il palo, sulla ribattuta arriva Ercolessi che viene ancora fermato da Gamal in spaccata. Nel secondo tempo supplementare la musica non cambia: Gamal respinge una botta di Merlim, gli azzurri non creano molto e quando lo fanno sprecano: Miso dalla propria area lancia Elashwal come fosse un'azione di calcio a 11, la difesa azzurra è totalmente in bambola e l'egiziano si trova solo davanti a Mammarella, lo salta e mette in rete l'incredibile 4-3. L'Italia questa volta non ha più la forza di reagire, Fortino impegna ancora Gamal ma non c'è più tempo, azzurri incredibilmente fuori - in buona compagnia con il Brasile campione in carica, eliminato dall'Iran - Egitto ai quarti di finale.

E' la fine di un ciclo per gli azzurri, un ciclo fatto di soddisfazioni e vittorie, culminato con il campionato europeo del 2014. Un ciclo che dopo 12 anni è arrivato fisiologicamente alla fine, lo stesso Menichelli ha dichiarato che gli azzurri non sono più competitivi ad alti livelli. E' arrivato il momento del ricambio generazionale, che fino ad ora c'è stato solo parzialmente.

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About the author
Francesco Palma
22 anni, laureato in Linguaggi dei media presso l'Università Cattolica di Milano. Aspirante giornalista, appassionato e di musica, calcio, ciclismo, futsal e di sport in generale. Esperto di musica italiana, autore musicale e paroliere.