Gianmarco Tamberi ha un fare guascone. Amsterdam accoglie, in apertura di giornata (l'ultima della rassegna continentale), la finale dell'Alto. Il favorito veste divisa azzurra, un italiano candidato all'oro europeo. Il suo incedere è sicuro, fin troppo all'apparenza. Tamberi dispensa sorrisi, scherza, in pedana si presenta con pantalonci bianchi, estremamente larghi, non certo adatti all'evento, non certo d'aiuto alla buona riuscita del salto.
Mima la rincorsa, parte e sorvola l'asticella, 2.19. La progressione è violenta, 5 cm per volta, troppo. Eppure Tamberi sorride, ancora. Scherza, perfino con i giudici, mentre altrove fioccano i primi errori, anche pesanti. Le telecamere inseguono il campione, il capitano. 2.24, poi 2.29, rigorosamente in pantaloncini bianchi, a spezzare l'azzurro italiano. 2.29 è misura che divide i primi dal resto del gruppo, solo in quattro superano la quota. Grabarz e Baker, i britannici, poi il tedesco Onnen, con Baba e Hondrokoukis che mantengono una cartuccia per i 2.32.
Tamberi sente il momento e questa volta si presenta tirato a lucido, la concentrazione sale, chiede l'apporto del pubblico olandese e decolla, 2.32 alla prima. La gara si chiude qui, per tutti, non per Tamberi che spinge l'asticella 8 cm più in alto, a 2.40. Sente nelle gambe la prestazione straordinaria, sente di poter ritoccare il suo primato, di poter mettere la firma nell'elite della disciplina. Il primo balzo è d'approccio, il secondo credibile.
Gli avversari di giornata, seduti a terra, battono in modo ritmato le mani, partecipano allo show di Tamberi. Anche la terza prova non va a buon fine, Tamberi si rammarica, ma la delusione cede presto il passo alla festa. Oro europeo, personalità e talento. Rio è a un passo, la sfida con Barshim, Bondarenko e Zhang alle porte. Tamberi attende la pedana della storia.
Classifica:
1) Tamberi 2.32
2) Grabarz 2.29
3) Baker 2.29 PB