Libania Grenot - Matteo Galvan, sul giro di pista l'Italia torna a recitare un ruolo importante a livello europeo. La pantera azzurra - dopo le bellicose dichiarazioni della vigilia - entra in gara in semifinale e domina la prova con una meravigliosa azione. Libania parte con ottimo piglio, ma rispetto al solito mantiene forza anche sul rettilineo finale. Corre fin sul traguardo e fa segnare un 50"43 di notevole spessore, non lontano dal suo limite. La principale rivale nella corsa al titolo è la francese Floria Guei. Esce, invece, la Chigbolu, 52"69. 

Galvan deve invece spendersi al massimo, perchè l'accesso alla finale non è semplice. Il neo-primatista italiano resiste al ritorno di Omelko e chiude alle spalle del solo Rooney, il campione europeo in carica. 45"04 Rooney, 45"12 Galvan, stesso tempo di Rieti. Per le medaglie, attenzione anche a K.Borlée e Maslak. 

La Santiusti centra la finale negli 800. L'azzurra termina al secondo posto la sua semifinale - 2'02"21 - e può ora giocarsi l'ultima sfida senza pressione. Favorita la Lamote, già sotto i 2 minuti. 1'59"87 per lei. 

Copello - sotto bandiera turca - domina nei 400 hs. 48"42 e ipoteca sull'oro, non superano il turno Bencosme e Contini, come Lambrughi, che migliora però il personale, corre in 49"60 ed è dodicesimo assoluto. Tripla delusione nei 1500. Nessun azzurro riesce a conquistare la finale. Abdikadar taglia il traguardo in 3'42"91, peggio fa Pettenazzo, Bussotti paga una caduta. 

Da segnalare nei 100 - titolo poi a Martina - il progresso del giovanissimo Tortu in semifinale. Il velocista italiano soffre in partenza, ma sul lanciato rientra sui primi della classe. 10"19, fuori per pochi centesimi, a un passo dal crono olimpico. Talento cristallino.